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Il caso di Garlasco: un mistero che si infittisce
Il delitto di Garlasco, avvenuto nel 2007, continua a suscitare interesse e preoccupazione. La Procura di Pavia ha recentemente avviato una nuova fase investigativa, rivelando immagini inedite e impronte anomale che potrebbero cambiare le sorti del caso. Le indagini, che sembravano stagnanti, ora si arricchiscono di nuovi elementi che potrebbero fornire risposte a domande rimaste in sospeso per anni.
Le dichiarazioni dell’avvocato di Alberto Stasi
Durante un’intervista a “Pomeriggio Cinque”, l’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, ha commentato le recenti scoperte, concentrandosi in particolare su un’impronta identificata come “impronta 33”. Secondo De Rensis, l’analisi del DNA ha rivelato che sulle dita della vittima, Chiara Poggi, è presente solo il DNA di un certo Sempio. Questo dato è particolarmente significativo, considerando che Chiara aveva utilizzato il computer di Alberto per scaricare foto la sera prima del delitto.
Le nuove prove e le loro implicazioni
De Rensis ha sottolineato che, nonostante Chiara avesse utilizzato la tastiera del computer di Stasi, le tracce biologiche non sembrano confermare la sua presenza sulla scena del crimine. L’avvocato ha anche menzionato una traccia sul muro che potrebbe rivelare materiale biologico attribuibile a Sempio, ma ha messo in dubbio la posizione innaturale della mano, che non corrisponderebbe a un normale movimento di discesa di un giovane. Queste osservazioni pongono interrogativi sulla dinamica del delitto e sulla reale partecipazione di Stasi.
Ipotesi di un concorso di omicidio
Un altro punto cruciale sollevato da De Rensis riguarda l’ipotesi di un concorso di omicidio. L’avvocato ha affermato che, al di là di ogni ragionevole dubbio, Stasi e Sempio non si sono mai conosciuti. Tuttavia, ha suggerito che potrebbero esserci stati altri complici coinvolti nel delitto. Questa teoria apre a nuove possibilità e lascia intendere che le indagini potrebbero rivelare un quadro più complesso di quanto inizialmente previsto.
Un’indagine in continua evoluzione
Le recenti rivelazioni sul caso di Garlasco dimostrano che le indagini sono tutt’altro che concluse. Con l’emergere di nuove prove e la possibilità di un coinvolgimento di più persone, il mistero che circonda la morte di Chiara Poggi potrebbe finalmente trovare una risposta. Gli inquirenti, secondo De Rensis, hanno un percorso chiaro e obiettivi ben definiti, il che lascia sperare in sviluppi significativi nelle prossime settimane.