> > Olimpiadi: deja vu per gli Usa, debacle staffetta 4x100 e l'Italia di Ja...

Olimpiadi: deja vu per gli Usa, debacle staffetta 4x100 e l'Italia di Jacobs vola in finale

default featured image 3 1200x900

Tokyo, 5 ago. (Adnkronos) - La maledizione della staffetta per gli Stati Uniti. Proprio quando pensavano che fosse finita, è ricominciato tutto da capo, in una sorta di deja vu. Questa volta il testimone non è caduto e non c'è stata squalifica o divieto per doping ma uno sc...

Tokyo, 5 ago. (Adnkronos) – La maledizione della staffetta per gli Stati Uniti. Proprio quando pensavano che fosse finita, è ricominciato tutto da capo, in una sorta di deja vu. Questa volta il testimone non è caduto e non c'è stata squalifica o divieto per doping ma uno scambio disordinato ha visto la staffetta 4×100 metri maschile degli Stati Uniti perdere di nuovo il grande palcoscenico. Un sesto posto nelle manche di questa mattina allo stadio Nazionale di Tokyo ha visto la squadra eliminata, con Cina, Canada e Italia qualificate di diritto e con Germania e Ghana ripescate, con la Giamaica che ha fatto segnare il miglior tempo complessivo e punta all'oro domani con la Cina e l'Italia del campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs pronta ad approfittarne per fare di nuovo la storia.

Per quanto riguarda gli Usa tutto è andato storto nel secondo passaggio dalla medaglia d'argento dei 100 metri Fred Kerley al quinto classificato dei 100 metri Ronnie Baker. "La squadra degli Stati Uniti ha sbagliato tutto nella staffetta maschile. Il sistema di passaggio è sbagliato, gli atleti hanno le gambe messe in modo sbagliato ed era chiaro che non c'era la leadership", ha twittato l'ex superstar Carl Lewis la cui lunga lista di medaglie include sei grandi staffette d'oro. "E' stato un totale imbarazzo e completamente inaccettabile per una squadra degli Stati Uniti apparire peggio dei ragazzi dell'AAU (Amateur Athletic Union) che ho visto".

Gli Stati Uniti pensavano di avere un posto assicurato in finale e con Usain Bolt ormai in pensione avevano tutte le ragioni per credere che anche i loro grandi rivali della Giamaica potessero arrivare alle loro spalle. Ma i cambi di testimone sono sempre stati il ​​tallone d'Achille degli Stati Uniti in quanto raramente vengono allenati, mentre altre nazioni mettono una maggiore attenzione su questa parte cruciale della gara poiché correre solo veloce non basta. "Semplicemente non abbiamo portato a termine il lavoro oggi. Nessuna scusa", ha ammesso Kerley.