Omicidio a Napoli, 35enne ucciso con 10 colpi di pistola

Omicidio a Napoli, 35enne ucciso con 10 colpi di pistola in un agguato di chiara matrice camorristica riconducibile ad una faida cominciata a maggio

Brutale omicidio a Napoli quasi certamente di matrice camorristica, un 35enne è stato ucciso in un agguato con 10 colpi di pistola mentre si trovava in un’auto nel quartiere di Ponticelli, alla periferia est del capoluogo partenopeo.

I media locali spiegano che Gennaro Matteo non sarebbe morto subito malgrado sia stato raggiunto da almeno 10 colpi di arma corta in varie parti del corpo. 

Ucciso con 10 colpi di pistola: un accanimento spietato sulla vittima dell’agguato

Un accanimento brutale e spietato lo ha crivellato di colpi in viale Luca Pacioli nella notte a cavallo fra il 10 e l’undici dicembre. La vittima era nata a Cercoli ma risiedeva a Portici ed è caduta nell’agguato a poca distanza dal Covid residence dello storico rione partenopeo che da qualche mese pare diventato epicentro caldissimo di una nuova e sanguinosa faida fra clan malavitosi locali. 

I soccorsi ed il trasporto in ospedale per l’uomo ucciso con 10 colpi di pistola a Ponticelli

Malgrado i tempestivi soccorsi del personale del 118 che ha provveduto a trasportare il ferito all’ospedale del Mare, Matteo è morto poco dopo l’arrivo nel reparto di prima emergenza del nosocomio. La salma dell’uomo è stata posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria e il magistrato di turno ha disposto l’autopsia. Sul posto anche numerose pattuglie dei Carabinieri: compito dei militari sarà quello di raccogliere elementi utili a chiarire natura, dinamiche e contesto in cui è maturato il delitto, questo allo scopo non solo di risalire agli autori ma di inquadrarlo in uno spettro più ampio

Quattro omicidi in pochi mesi e un 35enne ucciso con 10 colpi di pistola: le indagini sulla faida fra clan

Quello di Matteo è infatti il quarto omicidio a Ponticelli a cui viene attribuita la matrice camorristica in pochi mesi. Serviranno verifiche accurate per asseverare la pista malavitosa associativa, ma lo storico di quella inquieta zona di Napoli dice che dal mese di maggio nel rione è in corso una faida tra il clan De Micco e l’organizzazione De Luca Bossa-Minichini-D’Amico per assicurarsi le piazze di spaccio della zona.