La tranquillità di Busto Arsizio è stata scossa da un tragico evento: un negoziante di 65 anni è stato brutalmente ucciso all’interno della sua attività. Un’aggressione violenta che ha lasciato sgomenta l’intera comunità locale e ha aperto un’indagine serrata da parte delle forze dell’ordine. La svolta nelle indagini, arrivata nella notte, farà luce su questo drammatico episodio che ha colpito il cuore della città.
Omicidio a Busto Arsizio, negoziante ucciso a coltellate
Ieri sera, mercoledì 25 giugno, a Busto Arsizio è stato ucciso a coltellate Davide Gorla, 65 anni, titolare di un negozio di oggettistica e penne di lusso in via Milano. L’aggressore, dopo averlo colpito, è fuggito a piedi. Nonostante l’intervento del 118, per Gorla non c’è stato nulla da fare.
La polizia, coordinata dalla procura locale, ha subito avviato le indagini, acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza. Secondo le prime informazioni, la vittima e l’aggressore avevano un legame preesistente e si conoscevano già. Tuttavia, il motivo che ha portato all’omicidio rimane ancora un mistero. Gli investigatori stanno approfondendo ogni pista per fare chiarezza sul movente che ha scatenato questa tragedia.
Omicidio a Busto Arsizio, negoziante ucciso a coltellate: svolta nelle indagini
Gli investigatori del commissariato di Polizia di Stato di Busto Arsizio e della Squadra Mobile di Varese hanno subito circoscritto le ricerche. Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto l’uomo fuggire dalla scena del crimine. L’individuo, descritto come un uomo di mezza età con capelli brizzolati, è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Le immagini lo mostravano mentre si cambiava la maglietta presumibilmente macchiata di sangue.
Grazie ai filmati che hanno ricostruito i suoi spostamenti a piedi nel centro città, gli inquirenti sono riusciti a localizzare il sospettato, trovato con indumenti puliti e senza tracce evidenti. Sentito durante la notte, l’uomo è stato fermato con l’accusa di omicidio, pur negando ogni addebito.
Le indagini proseguono, con particolare attenzione rivolta all’arma del delitto: un coltello che il presunto assassino ha portato via con sé dopo l’aggressione. Resta da stabilire se l’arma sia stata reperita sul posto o portata da fuori. Inoltre, si cerca di capire se la maglietta cambiata sia stata prelevata dal negozio, che vende anche gadget e abbigliamento, oppure se fosse un indumento personale.