Pace “gelata” dal Cremlino, Putin vuole la Crimea russa di diritto

La penisola strategica occupata nel 2014 per Mosca deve tornare ad essere come nel '53: pace “gelata” dal Cremlino, Putin vuole la Crimea russa di diritto

Quella che tutti si augurano fra Mosca e Kiev è di fatto una pace “gelata” dal Cremlino, con Vladimir Putin che vuole la Crimea russa di diritto, “de iure” cioè, e non occupata dai suoi soldati con il blitz del 2014.

Insomma, le speranze che una pace stabile fra Russia ed Ucraina arrivi a stretto giro di posta sono praticamente eguali a zero. Il portavoce del Cremlino Dmytri Peskov ha fatto sapere che non ci sono “novità promettenti” e che, appunto, il nodo da sciogliere resta la Crimea. 

La pace “gelata” dal Cremlino

È su quella e sul Donbass che Mosca resta sulla linea dell’intransigenza. A spiegarlo il  capo negoziatore di Mosca nei colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, che ha detto: “Ci tengo a sottolineare in modo particolare che la posizione di principio circa la Crimea e il Donbass resta invariata”.

E ancora: “Ieri, per la prima volta, la parte ucraina ha messo per iscritto la sua disponibilità a soddisfare una serie di condizioni importanti per costruire relazioni normali e, spero, di buon vicinato con la Russia in futuro”. 

Cosa ha offerto Kiev a Mosca

Ma cosa offre Kiev? “Il rifiuto di aderire alla Nato, la neutralità dell’Ucraina, la rinuncia alle armi nucleari e di distruzione di massa e il rifiuto di schierare basi militari straniere e contingenti militari, nonché l’obbligo di condurre esercitazioni militari solo con il consenso degli Stati garanti, inclusa la Russia“.

E c’è anche un particolare tecnico: le due delegazioni “non avevano un mandato politico sufficiente per discuterne (del Donbass) e quindi l’hanno tirato fuori prima dell’incontro dei leader e hanno lavorato su tutte le altre questioni”.