Il pontificato di Papa Leone XIV si apre con un gesto significativo: la firma della sua prima Esortazione Apostolica, “Dilexi te” (“Ti ho amato”), avvenuta oggi sabato 4 ottobre 2025, nel giorno in cui la Chiesa celebra San Francesco d’Assisi.
Papa Leone XIV firma l’Esortazione Apostolica: “Dilexi te”
Oggi, sabato 4 ottobre 2025, giorno in cui la Chiesa celebra San Francesco d’Assisi, Papa Leone XIV ha firmato la sua prima esortazione apostolica, intitolata “Dilexi te” (“Ti ho amato”), presso la Biblioteca privata del Palazzo Apostolico.
Alla cerimonia ha partecipato l’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato. La pubblicazione ufficiale del documento è prevista per il 9 ottobre, quando sarà presentato alla Sala Stampa della Santa Sede alla presenza dei cardinali Michael Czerny e Konrad Krajewski, insieme a rappresentanti dei Frati Minori e della Fraternità delle Tre Fontane. Il titolo richiama la continuità con l’ultimo documento magisteriale di Papa Francesco di fine 2024, “Dilexit Nos”, sottolineando la prosecuzione del lavoro iniziato dal suo predecessore.
Papa Leone XIV firma il suo primo documento: cos’è il “Dilexi te”
L’Esortazione si concentra sul tema della povertà e sulla necessità di considerare i poveri non solo come destinatari di aiuto, ma come protagonisti della vita della Chiesa. Fin dai primi mesi del pontificato, Papa Leone XIV ha più volte richiamato l’importanza di riconoscere il valore di ogni persona e di promuovere giustizia sociale, anche in relazione a conflitti e emergenze climatiche.
In precedenti interventi pubblici, come la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis o gli incontri con operatori della Caritas, il Papa ha sottolineato che la Chiesa deve essere una comunità di poveri, in cui ciascuno contribuisce con le proprie risorse, tempo e competenze.
Il documento si inserisce in questo solco, invitando a compiere scelte consapevoli, a vivere il Vangelo come rivoluzione positiva e a incoraggiare i giovani a seguire l’esempio di figure come Chiara di Assisi, capaci di tradurre la fede in scelte concrete e coraggiose.