Partygate, il rapporto sullo scandalo che minaccia Johnson sarà pubblicato per intero

Il rapporto dell'inchiesta sullo scandalo che minaccia Boris Johnson sarà pubblicato per intero, appena il governo lo riceverà.

Il rapporto dell’inchiesta sullo scandalo che minaccia Boris Johnson sarà pubblicato per intero, appena il governo lo riceverà.

Lo ha confermato lo stesso primo ministro, rispondendo ai giornalisti. 

Partygate, il rapporto sullo scandalo che minaccia Johnson sarà pubblicato per intero

L’inchiesta indipendente sullo scandalo Partygate è stata affidata alla funzionaria britannica Sue Gray. Il rapporto di questa inchiesta sarà pubblicato integralmente appena il governo lo riceverà. Si tratta di uno scandalo che sta tenendo tutti con il fiato sospeso e che minaccia Boris Johnson e il suo ruolo.

Lo ha ribadito lo stesso primo ministro, mentre rispondeva ai giornalisti, durante una visita nel Galles del Nord. 

Partygate, Johnson: “Inchiesta indipendente, lasciamo che faccia il suo corso”

I giornalisti hanno chiesto a Johnson se il ritardo rispetto alle attese di una pubblicazione entro oggi dipendesse da lui. “Assolutamente no, è un’inchiesta indipendente, lasciamo che faccia il suo corso” ha risposto il primo ministro, insistendo con il fatto che “il governo va avanti con il lavoro“, sia per quanto riguarda l’alleggerimento delle restrizioni Covid sia per “aiutare le persone a far fronte alla crisi dell’aumento del costo della vita, all’inflazione, e far sì che possano tornare al lavoro dopo i sussidi“.

Partygate: “Il testo va pubblicato quanto prima”

Nicola Sturgeon, first minister scozzese e leader degli indipendentisti dell’Snp, è convinta che sui presunti party tenuti a Downing Street in epoca di lockdown Boris Johnson abbia comunque “mentito al Parlamento“. Keir Starmer, numero 1 del Labour, ha dichiarato che il testo va pubblicato “quanto prima” e “per intero: non censurato, non tagliato, con nessuna parte esclusa” in quanto i britannici “hanno diritto di sapere la verità dopo i sacrifici sopportati durante la pandemia“.