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L’uso inefficiente dell’acqua in agricoltura rappresenta una delle maggiori cause di spreco, con oltre il 60% dell’acqua destinata alle colture che viene dispersa a causa di sistemi di irrigazione obsoleti. Inoltre, l’eccessivo impiego di fertilizzanti e pesticidi non solo incide sui costi di produzione, ma genera anche effetti negativi sull’ambiente e sulla salute del suolo.
In questo scenario complesso, la tecnologia digitale si presenta come uno strumento decisivo per ottimizzare le risorse agricole. L’analisi dei dati raccolti direttamente dalle piante, combinata con l’intelligenza artificiale, consente di intervenire con precisione sulle coltivazioni, prevenendo sprechi e migliorando resa e qualità dei raccolti. Un esempio concreto è Plantvoice, startup italiana che ha sviluppato una tecnologia innovativa per monitorare in tempo reale lo stato di salute delle piante attraverso la linfa, la loro “voce” silenziosa.
Plantvoice: il futuro dell’agricoltura sostenibile passa dalla linfa delle piante
Fondata a Bolzano, Plantvoice ha ideato un biosensore delle dimensioni di uno stuzzicadenti, biocompatibile e non invasivo, che si inserisce direttamente nel fusto della pianta. Questo dispositivo innovativo consente di monitorare in tempo reale i parametri fisiologici interni, come la composizione e il flusso della linfa della pianta che segnala lo stato di stress dovuto a siccità, infestazioni o malattie. Grazie alla sua capacità di rilevare tempestivamente variazioni nello stato di salute della pianta, il sensore consente di intervenire in modo puntuale, riducendo il rischio di danni irreversibili. I dati raccolti dal sensore vengono inviati a una piattaforma cloud dove l’intelligenza artificiale analizza ogni tipo di stress, offrendo agli agricoltori informazioni precise e tempestive per intervenire in modo mirato. Questo permette di ottimizzare l’irrigazione, ridurre l’uso di fertilizzanti e fitofarmaci, migliorare la resa e la qualità delle colture, con risparmi economici diretti di circa il 13% e una significativa diminuzione dello spreco di acqua (fino al 40%) e di sostanze chimiche (fino al 20%). L’approccio integrato consente anche di massimizzare l’efficienza delle risorse, minimizzando l’impatto ambientale, e di garantire una produzione agricola più sana e sostenibile nel lungo periodo.
Riduzione degli sprechi e aumento della produttività: la tecnologia come alleato
L’innovazione di Plantvoice non è solo una promessa teorica, ma è già realtà testata con successo in campo. Aziende agricole di rilievo come Joinfruit, Sant’Orsola e Cantina Mezzacorona utilizzano questi biosensori per monitorare le colture e adattare in modo preciso le pratiche agricole. Ad esempio, il monitoraggio in tempo reale dello stress idrico su colture diverse, dai vigneti ai frutteti, fino agli uliveti, ha permesso di calibrare l’irrigazione riducendo sprechi e prevenendo malattie come le aflatossine.
Questa tecnologia si inserisce in un più ampio contesto di agricoltura 4.0, dove l’Internet of Things (IoT) e l’analisi avanzata dei dati migliorano la gestione delle risorse e la resilienza delle colture, specialmente in un periodo di cambiamenti climatici che causano eventi estremi e minacciano la sicurezza alimentare.
Agricoltura sostenibile e digitalizzazione: una svolta necessaria
L’agricoltore moderno diventa così un tecnico esperto di dati e sensori, capace di leggere le informazioni fornite dalle piante stesse per intervenire in modo più consapevole ed efficiente. La combinazione di sensoristica innovativa come quella di Plantvoice con software intelligenti e piattaforme integrate per la raccolta dati (come ESGMax, partner di Plantvoice per il reporting di sostenibilità) apre la strada a un’agricoltura più responsabile, meno impattante sull’ambiente e più redditizia. Questo approccio consente agli agricoltori di monitorare ogni aspetto della coltivazione in tempo reale, adattando le strategie alle specifiche necessità di ogni pianta e di ogni terreno. Inoltre, l’uso di tecnologie avanzate riduce la dipendenza dalle risorse limitate, aumentando la competitività delle aziende agricole. In definitiva, ridurre gli sprechi in agricoltura con l’analisi dei dati non è più un’opzione, ma una necessità per garantire cibo per tutti preservando le risorse naturali.
Per info: https://plantvoice.farm/it/