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Polaris Festival 2025: 5 artisti da non perdere

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Alla sua decima edizione, Polaris Festival conferma la sua natura di evento di riferimento per la cultura elettronica europea, riportando Verbier al centro della mappa internazionale dei festival d’altura. Dal 21 al 23 e dal 27 al 29 novembre 2025, il villaggio del Canton Vallese diventa nuovament...

Alla sua decima edizione, Polaris Festival conferma la sua natura di evento di riferimento per la cultura elettronica europea, riportando Verbier al centro della mappa internazionale dei festival d’altura. Dal 21 al 23 e dal 27 al 29 novembre 2025, il villaggio del Canton Vallese diventa nuovamente un crocevia di artisti, professionisti, appassionati e ricercatori del suono, trasformandosi in un osservatorio privilegiato per intercettare le traiettorie più interessanti della musica contemporanea.

Dieci anni non sono soltanto un traguardo simbolico: rappresentano la maturità di un progetto che ha saputo crescere con coerenza, offrendo ogni anno una lettura sensibile e trasversale di ciò che accade nella scena globale.

La decima edizione del festival

Sontuosa la lineup di questa decima edizione: tra i protagonisti spiccano Honey Dijon, regina di house e groove cosmopolita; Marcel Dettmann (in formato live), per un’esperienza techno intensa; le leggende di Detroit Carl Craig, Moodymann e Omar S, portatori di un sound iconico; e Mirko Loko, fondatore del festival, garante della visione curatoriale che unisce tradizione e innovazione.

A Polaris Festival 2025 anche una novità di grande impatto: la nuova sede di Espace Saint-Marc. Un luogo dall’architettura luminosa, facilmente raggiungibile in funivia; qui, il main stage ospiterà l’imponente installazione MIRROR MIRROR firmata da Kinetic Light, collettivo già noto per Dark Matter e Skalar a Berlino, che porterà a Verbier un nuovo livello di dialogo tra musica e luce. Attorno al sito principale, l’intera località si trasforma: dalle proiezioni al Cinema di Verbier – con la première svizzera del documentario su Carl Craig – al nuovo club diurno della Gare des Ruinettes, fino al circuito Polaris OFF che animerà le venue simbolo della città, creando un ecosistema culturale diffuso e coerente.

Verbier, del resto, è parte integrante dell’esperienza. Perla delle Alpi vallesi, con i suoi chalet in legno, le piste panoramiche e una tradizione di ospitalità che attrae ogni anno un pubblico internazionale, diventa cornice ideale per un festival che cerca un equilibrio tra introspezione e celebrazione, tra natura e innovazione tecnologica. La sua vicinanza a Torino e Milano – meno di tre ore di viaggio – la rende una meta sempre più scelta dal pubblico italiano, che trova in Polaris una proposta musicale raffinata e non omologata.

Un decimo anniversario che unisce visione, qualità artistica e un forte senso di comunità: un invito a vivere la musica elettronica in un contesto unico, dove ogni elemento contribuisce a definire un’esperienza totalizzante. E per orientarsi in una line-up tanto ricca, ecco cinque artisti da non perdere alla prossima edizione di Polaris Festival: Laurent Garnier, Sven Väth, Nina Kraviz, Carl Craig e Moodymann.

 

Laurent Garnier

Laurent Garnier è uno dei grandi narratori della musica elettronica europea, capace di attraversare house, techno, acid e influenze jazzy con una coerenza rara. Dall’esordio al The Haçienda alla costruzione del mito F Communications, rimane un artista che trasforma la pista in un luogo culturale. Nel 2025 firma fabric presents Laurent Garnier: Rhythmic Resonance, un mix compatto di 18 tracce pubblicato da fabric Records. Il progetto mette in luce il suo gusto per ritmi essenziali e sonorità UK, con highlight come “Turnaround” e “The Fall (Laurent Garnier Remix)”. Alla prossima edizione di Polaris Festival, Garnier si esibirà in un exclusive dj-set di cinque ore: un maestro senza tempo.

Nina Kraviz

La siberiana Nina Kraviz è tra le figure più riconoscibili della techno contemporanea, con un’estetica sonora che intreccia acid, vocalità intime e un approccio quasi rituale al clubbing. Il percorso da dentista mancata di Irkutsk – ha studiato odontoiatria – a producer internazionale resta uno degli aneddoti simbolo della sua ascesa. Nel 2014, ha fondato la sua label трип (Trip), autentica referenza per la musica elettronica; più di recente ha collaborato con il leggendario Jean-Michel Jarre nel remake “Sex in the Machine Take 2”, e contribuito alla colonna sonora di Cyberpunk 2077 (2020), doppiando persino un cameo in russo e inglese – un crossover che unisce gaming e techno. Nel nostro paese è ormai una pop-star: si è esibita a San Siro e al San Paolo, in concomitanza con il tour di Elodie.

Carl Craig

Pilastro della cosiddetta scuola della techno Detroit, Carl Craig unisce intelligenza produttiva e sensibilità curatoriale in un percorso che dura da oltre tre decenni. Fondatore della Planet E e mente dietro DEMF, ha costruito un’eredità che va oltre la pista, toccando arte contemporanea e composizione orchestrale. Nel 2025 pubblica Desire: The Carl Craig Story, colonna sonora dell’omonimo documentario. La raccolta include 17 tracce tra rarità, remaster e alias storici come 69 e Psyche/BFC, restituendo un autoritratto in movimento. A Polaris sarà, olre che in veste di dj, anche di attore ospite: la proiezione del suddetto documentario è parte del calendario del festival!

Sven Väth

Figura centrale della techno europea dagli anni ’80, Sven Väth continua a incarnare l’estetica visionaria che lo ha reso “Papa Sven”. Fondatore della Cocoon e protagonista di set rituali solo vinile, ha costruito una carriera che unisce disciplina, istinto e culto del dancefloor. Nel 2025 pubblica Retrospective Collection, uscita su Bandcamp e Cocoon Recordings: una celebrazione in chiave contemporanea dei suoi classici. Remix firmati da Adam Port, Speedy J, Eric Prydz e Bart Skils ridisegnano tracce iconiche come “Ritual Of Life”. L’album, oltre 10 pezzi, conferma la sua centralità nel racconto techno. A 61 anni prosegue con tour in festival come Time Warp USA e Cocoon in the Park. Un pioniere che continua a guardare avanti.

Moodymann

Moodymann, enigmatico architetto della scena house di Detroit, porta avanti da anni una visione musicale dove soul, funk, jazz e groove elettronico convivono con naturalezza. Cresciuto tra tape culture e club locali, ha costruito una discografia monumentale attraverso KDJ Records e Mahogani Music. Nel 2025 pubblica il Remix EP Seven Mile feat. Moodymann, uscito su Nervous: quattro versioni tra deep house e soul detroitiano, incluse collaborazioni con Louie Vega. Il progetto ribadisce il suo talento nel trasformare micro-groove in materia emotiva. Parallelamente, Peacefrog ripropone Black Mahogani in una reissue su vinile smokey, confermandone lo status cult. Schivo e selettivo, evita le interviste ma domina ancora i festival internazionali. Un riferimento imprescindibile della club culture.

Instagram.com/polarisfestival/