Caso mense, sindaco di Lodi: "Regolamento resta in vigore"

Per il sindaco di Lodi il regolamento "è un esempio di equita" e ringrazia Salvini per il sostegno ricevuto nell'iniziativa.

“Il Regolamento rimane in vigore, la legge deve sempre valere per tutti”.

Così il sindaco di Lodi Sara Casanova torna a esprimersi con l’ANSA sul ‘caso mense’ dopo la polemica per l’esclusione dalle agevolazioni di circa 200 bambini stranieri. “Dispiace – aggiunge – che non tutti condividano il principio di equità che sta alla base di questa delibera, che vuole mettere italiani e stranieri nella stessa condizione di partenza per dimostrare redditi e beni posseduti, né il successivo impegno preso dall’Amministrazione nei confronti dei cittadini che sono nell’oggettiva impossibilità di presentare la documentazione richiesta”.

“Ringrazio i ministri Salvini e Bussetti, il Segretario della Lega Lombarda Grimoldi – aggiunge – e tutte le forze politiche e i cittadini che ancora una volta numerosi si sono mobilitati in queste ore per dimostrarmi la loro solidarietà, dopo un’ondata di insulti diretti contro di me, per il ruolo che rivesto. Ci sono anche attacchi personali e minacce che ritengo vergognosi”.

Il governo fa retromarcia

Nelle scorse ore, fonti all’interno della maggioranza sono intervenuti per placare le polemiche.

Lo stesso ministro Matteo Salvini, leader della Lega di cui fa parte la sindaca di Lodi, ha detto che “gli stranieri devono fornire documentazione del loro Paese d’origine, dove magari hanno proprietà e disponibilità economiche, ma se non è possibile il Comune si fiderà della buonafede”. In pratica, una decisa retromarcia. E lo stesso ha fatto il vicepremier, Luigi Di Maio del Movimento 5 stelle: “I bambini non si toccano! Se alcuni genitori non si comportano bene si multino loro, non i loro figli: questo Stato sarà sempre dalla parte dei bambini”.

La sindaca però resiste. E ha difeso ancora il suo regolamento.