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Lodi, niente mensa per figli stranieri: polemica sulla Lega

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A Lodi circa 200 famiglie di stranieri hanno dovuto rinunciare alla mensa scolastica per i figli. "Bambini utilizzati come ostaggi", tuona la CGIL.

Scatena polemica la decisione del sindaco di Lodi di chiedere agli stranieri un documento che attesti che non possiedono nulla neanche nel loro paese d’origine. Alle famiglie extracomunitarie non basta infatti il certificato Isee per ottenere le agevolazioni economiche per la mensa scolastica e lo scuolabus. Molti bambini quindi mangiano panini fatti in casa, separati dai compagni di scuola. Duro il commento del PD e della CGIL ma il sindaco leghista Sara Casanova annuncia: “Vado avanti per realizzare il programma elettorale”. Ovvero, come ricorda Matteo Salvini, “prima gli italiani”.

Mensa negata a bambini stranieri

“A Lodi la nostra Sara Casanova chiede una certificazione del patrimonio a chi chiede agevolazioni per i servizi scolastici. Avevamo promesso ‘prima gli italiani’, regole e lotta ai furbetti. Dalle parole ai fatti. C’è una bella differenza tra gli amministratori leghisti e tutti gli altri. Sono orgoglioso dei nostri sindaci” sottolinea Matteo Salvini. Non lo sono invece le opposizioni, PD in testa, che tuonano contro la decisione del Comune di Lodi che obbliga gli stranieri a presentare non solo la certificazione Isee per ottenere agevolazioni per la mensa scolastica e lo scuolabus ma anche un documento del proprio Paese d’origine che attesti che non possiedono nulla. Questo inoltre, deve essere tradotto in italiano.

Un foglio per molte famiglie difficile da reperire, soprattutto se queste provengono da alcuni Stati africani e sudamericani. Ecco perché molti rinunciano, e di conseguenza non possono mandare i figli a mensa o con lo scuolabus perché la retta da pagare sarebbe troppo alta. “Come fa ad addormentarsi sereno un sindaco che caccia bambini da una mensa scolastica? A quale livello di meschinità siete arrivati? Fermatevi subito”, tuona su Twitter il segretario dem Maurizio Martina. Gli fa eco tra gli altri Matteo Renzi: “Vedere dei bambini discriminati alla mensa scolastica per ragioni economiche fa male al cuore. La politica basata sull’odio e sulla paura genera mostri. Quello che sta accadendo a Lodi per me è disumano“.

Duro anche il commento del segretario della CGIL Susanna Camusso. “La scelta di Lodi è scandalosa: – denuncia la sindacalista – come si fa a utilizzare i bambini come ostaggi di una partita che è quella della separazione del Paese?”. “C’è un clima che andrebbe ricondotto alla ragionevolezza anche perché siamo di fronte a un allarme che non ha ragione d’essere ed è figlio dell’assenza di leggi che regolino con normalità i flussi che ci sono e che ci saranno sempre”, avverte.

Il sindaco: vado avanti

Sara Casanova però non arretra, soprattutto dopo aver incassato l’appoggio del suo leader, Matteo Salvini. “Abbiamo fatto un regolamento equo e giusto. – scriveva su Facebook già il 20 settembre scorso, appena scoppiato lo scandalo – Ci hanno strumentalizzato e io ho raccolto insulti indecorosi e minacce. Oggi sono addirittura arrivati all’hackeraggio del sito della provincia”.

“Per tutelarmi – annunciava- ho sporto denuncia perché le nostre decisioni possono essere discusse nell’ambito di un civile dibattito politico ma non è accettabile la strumentalizzazione e soprattutto non accetto più le minacce e le ingiurie”.

“Sono profondamente addolorata ma non mi fermo e vado avanti lavorando per raggiungere tutti gli obiettivi contenuti nel nostro programma elettorale. – chiarisce – Voglio tranquillizzare tutti i cittadini, davvero tantissimi, che mi sostengono e che mi hanno espresso la loro vicinanza, non preoccupatevi che non arretro di un passo“. Nel frattempo, come racconta PiazzaPulita in un recente servizio, i bambini i cui genitori non possono pagare la mensa sono costretti a mangiare panini preparati a casa, divisi dagli altri compagni di classe.