Dl sicurezza, Lega chiede multe fino a 1 milione per le Ong

La Lega chiede maggiori poteri al Ministro dell'Interno e un aumento delle sanzioni amministrative per chi viola i divieti di ingresso. I 5 stelle non ci stanno e chiedono di coinvolgere anche Conte nei processi decisionali.

C’è tempo fino alle 15:00 di oggi per presentare in Commissione alla Camera gli emendamenti al Decreto Sicurezza bis.

La Lega spinge per aumentare le sanzioni di chi non rispetta i divieti di ingresso proponendo multe fino a un milione di euro.

Emendamento Lega: più poteri a Salvini e multe più salate per le Ong

E’ a prima firma di Igor Iezzi l’emendamento al Dl Sicurezza bis che prevede un aumento delle pene pecuniarie per chi non rispetta i divieti di ingresso in acque territoriali italiane.

Ad oggi l’art. 2 prevede che vadano da un minimo di 10.000€ ad un massimo di 50.000€. La proposta è quella di portare la cifra minima a 150.000€ e la massima a 1 milione.

Un altro emendamento, sempre a firma Lega, prevederebbe la possibilità per il Ministro dell’Interno di vietare il trasbordo o lo sbarco di cittadini stranieri irregolari sul suolo nazionale. Attualmente invece, stando all’art.

1, egli può solo limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta delle navi.

Le reazioni dei Cinque Stelle

Le precedenti proposte non sono andate giù agli alleati di governo, che nella notte hanno presentato 116 pagine di emendamenti volti a limitare i poteri del vicepremier. Dadone, Grippa e soprattutto Brescia, presidente della Commissione Affari Istituzionali, chiedono un maggior coinvolgimento del Presidente del Consiglio nell’imposizione dei divieti di ingresso.

Oggi infatti il Decreto non prevede che venga coinvolto nel processo decisionale, ma solo che ne venga informato successivamente.

Un altro gruppo di emendamenti, sempre a firma 5 stelle, prevedono inoltre che il sequestro della nave possa avvenire “solo se ci sono elementi che confermano il coinvolgimento in operazioni illecite“. Non dunque per automatismo come è attualmente previsto, ma soltanto dopo aver accertato l’eventuale illegalità dell’operazione.

Proposte di cui evidentemente non sapeva nulla il sottosegretario Molteni, che ieri sera ha dichiarato di essere disponibile a correzioni ma non a toccare gli art.

1 e 2. Proprio quelli che invece i grillini vogliono smontare. Resta da vedere quali emendamenti verranno ritirati e quali giudicati ammissibili. Tenendo conto che il giudizio di ammissibilità è in mano a Brescia, firmatario di alcuni di essi.