Cdm approva la Nadef, Salvini: "Manovra economica truffa"

Il Cdm ha approvato la Nadef, Matteo Salvini. "I 23 miliardi li ha trovati per strada?"

La manovra economica truffa, con miliardi di nuove tasse.

Hanno già tradito tutte le promesse fatte ad agosto“. Così Matteo Salvini, al veleno su Twitter dopo l’approvazione della nota di aggiornamento al Def in Consiglio dei Ministri ieri sera. Il leader della Lega ha infatti fortemente criticato la decisione del governo giallorosso, usando parole forti come “tradimento” e “truffa”. L’esecutivo intanto esulta per aver sterilizzato le clausole di salvaguardia dell’Iva, per il rilancio del Green New Deal e il taglio delle tasse sul lavoro.

Cdm approva la Nadef, Salvini furioso

In Umbria per la campagna elettorale, Matteo Salvini non ha esitato a commentare la notizia giunta poco prima dell’approvazione della Nadef, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza. “Sull’aumento dell’Iva nell’arco delle ultime sette ore ha cambiato idea tre volte. Poi Conte ha detto che ha trovato 23 miliardi. Un uomo fortunato, li ha trovati per strada?” ironizza l’ex ministro dell’Interno, definendo poi ogni possibile aumento delle tasse un “atto in questo momento culturalmente, economicamente e umanamente criminale“.

Riduzione del cuneo fiscale? – ha poi proseguito – Finché non vedo non credo. L’unica cosa certa è che stanno ipotizzando di aumentare qualsiasi tipo di tassa. Sono al governo, dimostrino cosa sanno fare. Per ora hanno dimostrato di riaprire i porti e far ripartire gli sbarchi“.

Test antidroga ai parlamentari

Un Salvini davvero sul piede di guerra, che commenta con parole pesanti l’operato del governo da cui è stato escluso: “L’ho proposto e lo riproporrò: l’esame antidroga non solo per i lavori a rischio, ma anche per quelli che vanno in Parlamento a fare i deputati e i senatori, per vedere se quando vanno a schiacciare i bottoni sono lucidi oppure si sono pippati qualcosa.

Perché a volte ci sono degli occhi che, mamma mia! O uno è stanco, oppure…” ha detto nel corso del comizio.