Fioramonti, è bufera: il ministro dell'Istruzione sotto inchiesta

Fioramonti al centro di una nuova polemica. Il Giornale ha raccolto gli insulti del ministro dell'Istruzione contro donne e forze dell'ordine

Non sembra davvero esserci pace per l’attuale ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti.

Le accuse concernenti la mancata iscrizione del proprio figlio alla scuola in lingua italiana hanno lasciato spazio alle nuove polemiche derivanti dagli insulti, da lui riservati via social, elencate nell’inchiesta de Il Giornale.

Fioramonti sotto attacco mediatico

Il Giornale ha ripreso commenti risalenti al lontano 2013, quando Fioramonti era professore associato di economia politica all’Università di Pretoria, in Sud Africa. Nel mirino in quel caso ci finì Daniela Santanché, sia per la sua ideologia politica sia per il suo aspetto fisico: “Demente, bugiarda e venduta.

Se fossi una donna, le sputerei in faccia”. Da qui, l’attacco alle Forze dell’Ordine screditate anche con riguardo alle vicende verificatesi nel g8 di Genova del 2001: “La polizia, allora come oggi, sembra più un corpo di guardia del potere. Invece che una forza al servizio dei cittadini”. E, anche nel caso del ferimento del Carabiniere Giangrande a seguito di colpi di arma da fuoco esplosi da un uomo davanti a Palazzo Chigi nel 2013, commentò: “Mi meraviglio che abbiano sparato a un solo poliziotto”.

Le richieste di dimissioni

Naturalmente, l’inchiesta condotta da Il Giornale ha suscitato l’immediata reazione dell’opinione pubblica. Giorgia Meloni ha scritto attraverso un post: “Fioramonti si dimetta. Deliranti e ripugnanti i commenti dell’attuale Ministro dell’Istruzione pubblicati oggi, nei quali Fioramonti inneggia alla morte dei carabinieri, vomita insulti sessisti contro una donna impegnata in politica e ironizza sulla tragedia del terremoto dell’Aquila. Fratelli d’Italia esprime piena e incondizionata solidarietà alle nostre Forze dell’Ordine, ai cittadini che hanno vissuto sulla loro pelle il dramma del sisma e alla senatrice Daniela Santanchè, contro la quale colui che oggi dovrebbe decidere sull’istruzione dei nostri figli vomitava insopportabili volgarità.

Ci aspettiamo la condanna di tutte le forze politiche, senza se se senza ma, e ci aspettiamo che il premier Conte, sempre attento a chiedere rispetto per le istituzioni, pretenda le dimissioni di una persona così palesemente indegna di rappresentare la Nazione”.