Referendum taglio dei parlamentari: molti scrutatori rinunciano ai seggi

Elena Gaggioli: "Difficoltà che stiamo vivendo anche noi come Comune di Bologna".

In diverse città italiane come Bologna e Firenze si sta verificando una fuga di scrutatori che, in tempi di pandemia, preferiscono rinunciare ai seggi e alla conseguente paga per il loro ruolo.

Intanto, le date del referendum si avvicinano. Gli italiani saranno chiamati a votare il 20 e 21 settembre. Sotto le Due Torri si conta almeno un presidente su quattro che rinuncia; per quanto riguarda gli scrutatori, uno su tre preferisce non rivestire l’incarico, almeno per questa volta. A riferirlo è stata Elena Gaggioli, assessore comunale ai servizi demografici.

Referendum taglio parlamentari: la rinuncia degli scrutatori

Il Covid-19 è un blocco per molti scrutatori che, in diverse città italiane, stanno rinunciando al seggio in occasione delle prossime elezioni. La paura è evidente. In diversi centri urbani si fa fatica a trovarne. Elena Gaggioli del comune di Bologna, ha illustrato la situazione, tramite alcune dichiarazioni riportate dal Resto del Carlino: “È una difficoltà che stiamo vivendo anche noi come Comune di Bologna.

Ringrazio l’Ufficio elettorale che è al lavoro da tutto agosto per costituire i seggi, ma ovviamente questa è una tornata elettorale particolare e tante persone hanno deciso di rinunciare”. Elena Gaggioli ha ammesso che inizialmente “abbiamo avuto un 15% di rinunce ma ora siamo al 25% sui presidenti di seggio e a oltre il 30% per gli scrutatori”.

Giusepe Conte sul Referendum

Come riporta il Sole 24 ore, Giuseppe Conte “si è tenuto a distanza di sicurezza dalla campagna elettorale per le regionali”.

Il premier ha espresso le seguenti dichiarazioni sul referendum: “Voterò a favore del taglio dei parlamentari”. Conte ha spiegato le sue motiviazioni in questo modo: “Se si passa da 945 a 600 parlamentari non viene assolutamente pregiudicata la funzionalità del Parlamento”.