Ponte Morandi, Genova ricorda le 43 vittime a 3 anni dal crollo

La città di Genova si è riunita per celebrare le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi. Presenti i Ministri Cartabia e Giovannini.

Sono ormai passati 3 anni da quel terribile 14 agosto del 2018 nel quale 43 persone morirono nel crollo del Ponte Morandi, ed è proprio per ricordare le vittime e le loro famiglie che la città di Genova si è riunita.

La commemorazione è già iniziata nella serata di venerdì 13 agosto con i cittadini che si sono riuniti per la fiaccolata che è partita da tre aree diverse vale a dire da Piazza Masnata, Ponte di Cornigliano e Castello Foltzer. Da lì i partecipanti si sono ricongiunti verso la passerella del torrente Polcevera che verrà intitolata alle vittime del “14 agosto 2018”.

Ponte Morandi ricordo, il programma della cerimonia

La giornata di ricordo delle vittime di sabato 14 agosto 2021, è iniziata con la messa che si è celebrata alle 8.30 nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa e officiata dall’arcivescovo Marco Tasca.

Le celebrazioni sono seguite l’inaugurazione dei lavori del memoriale dedicato alle vittime del crollo, mentre alle 10.15 i presenti si sono recati presso la radura della memoria dove i Ministri Giovannini e Cartabia hanno deposto una corona d’alloro. Alle 11.36 la città di Genova si è fermata per un minuto, con il silenzio che è rieccheggiato nelle campane delle chiese e le imbarcazioni ferme del Porto.

Ponte Morandi ricordo, presenti i ministri Cartabia e Giovannini

Tra le persone presenti per commemorare le 43 vittime del Ponte Morandi, sono intervenuti il Ministro della Giustizia Marta Cartabia e il Ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini che hanno deposto una corona d’alloro nella radura. Alla commemorazione hanno inoltre partecipato anchel’imam Salah Husein, l’arcivescovo Marco Tasca, il primo cittadino di Genova Marco Bucci, un rappresentante del comitato dei parenti delle vittime del Ponte Morandi e il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Grandi assenti Draghi e Mattarella che causa altri impegni non sono stati presenti alla cerimonia.

Ponte Morandi ricordo, il ponte delle Ratelle sarà il ponte “14 agosto 2018”

Per l’occasione, in virtù della decisione del consiglio comunale di Genova del 16 marzo 2021, il Ponte delle Ratelle che costituisce una passerella sul torrente Polcevera, verrà rinominato ponte “14 agosto 2018”. La rinominazione è stata decisa all’unanimità e condivisa con il comitato “Ricordo delle vittime del Ponte Morandi”.

La passerella è diventata un luogo di preghiera e di ritrovo per tutti i parenti delle vittime e non solo. Ogni 14 del mese, cittadini, parenti delle vittime e sfollati si ritrovano per portare una rosa bianca che sarà poi gettata nel torrente.

Ponte Morandi ricordo, l’arcivescovo Tasca: “Chi soffre non deve sentirsi solo”

La giornata di celebrazioni è iniziata con la santa Messa che si è tenuta all’interno della basilica di Certosa. A presiedere la messa l’arcivescovo Tasca che ha fatto un’omelia quanto mai sentita: “È davvero importate che chi soffre non si senta mai solo. Non so quanto possa alleviare il dolore, ma è importante che tutti si sentano impegnati ad ascoltare, a dialogare, a non lasciare niente di intentato. […] Nella fatica, nella difficoltà, nell’oscuramento della vita, il Signore Gesù cerca una relazione, come risposta alle tante domande che ci sono quante domande ci sono nel cuore delle famiglie delle vittime.

E le risposte possono arrivare dagli altri che si prendono cura di noi, cercano il dialogo, vogliono ascoltare”.

Ponte Morandi ricordo, la sfilata sotto il viadotto San Giorgio

Altro momento molto forte della giornata, è stata la sfilata che ha raggiunto il viadotto nel percorso pedonale. Proprio sotto il viadotto sono state deposte tre corone: una dei parenti delle vittime, una delle presidenza della Repubblica e una del Governo. I Ministri Cartabia e Giovannini hanno inoltre assistito alla posa della prima pietra del memoriale “14.08.2018”, la cui realizzazione è stata curata dall’architetto Stefano Boeri.

“Ormai un anno e mezzo fa abbiamo visitato questo spazio, sono stati i familiari delle vittime a volere che fosse realizzato qui, dove c’era la pila 9 la forza delle macerie era già un invito a costruirlo qui”, ha dichiarato l’architetto alle autorità presenti.

Ponte Morandi ricordo, Cartabia: “I responsabili saranno puniti”

Non ha usato mezzi termini la ministra Marta Cartabia che, in un’intervista rilasciata a “Il Secolo XIX” ha affermato che i responsabili pagheranno: “Non c’è mai stato alcun rischio per il processo sul crollo del Ponte.

Non potrei essere qui, non potrei guardare negli occhi chi sta patendo un così profondo dolore se non potessi confutare con certezza le voci che sono state motivo di preoccupazione”. Ha quindi affermato che al termine della cerimonia “mi farà piacere incontrare personalmente i familiari delle vittime per spiegare loro tutte le ragioni per cui gli allarmi circolati sono del tutto, del tutto, infondati. E questo vale non solo per il processo del Ponte Morandi, ma anche per tutti i processi che riguardano altri gravi disastri”.

Nel corso della cerimonia parlando in nome del Governo Draghi ha dichiarato: “Sono qui da madre per sentire anche io sulla mia pelle lo strazio di quelle madri per cui il tempo si è fermato tre anni fa per la perdita di un figlio […] Ho letto le parole di tante madri, le ho incontrate questa mattina, ho guardato nei loro occhi”. Citando Cesare Pavese ha aggiunto: “La memoria che oggi celebriamo rinnova in ciascuno di noi il dolore, il patire, la passione, ma per quanto sia doloroso far memoria qui a Genova è un’esigenza collettiva, per Genova per la Liguria e per tutto il Paese”.

Ponte Morandi ricordo, Giovannini: “Il dramma ha determinato un cambiamento culturale”

Il Ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa”, ha parlato di come il crollo del Ponte abbia determinato un cambiamento culturale: “In questi sei mesi di governo abbiamo rafforzato le linee guida per l’analisi della sicurezza di ponti e gallerie, gli obblighi per i gestori di fare indagini regolari e periodiche, redigendo un “registro”delle opere e dei piani di manutenzione.

Abbiamo rilanciato e avviato la piena operatività Ansfisa, l’Agenzia per la sicurezza delle ferrovie e delle Infrastrutture, che ha iniziato le ispezioni, e rafforzato i controlli eseguiti dagli ispettori del ministero”.

Per l’occasione ha annunciato di una commissione che monitorerà lo “stato di salute” delle infrastrutture: “La nostra rete denuncia tutti i suoi limiti, visto che è stata in gran parte costruita 50, 60 anni fa. Per individuare il modo migliore per affrontare le diverse dimensioni del problema ho istituito una commissione di esperti che entro l’anno presenterà le sue valutazioni.

In ogni caso, mettere in sicurezza la rete richiede investimenti ingenti per molti anni”.

Ponte Morandi ricordo, Possetti: “Vogliamo giustizia vera”

Particolarmente dure infine le parole della presidente del comitato delle vittime del Ponte Morandi Egle Possetti che ha chiesto che si faccia vera giustizia: “Siamo preoccupati per le riforme penali. Non abbiamo timori solo per il nostro caso ma anche per il futuro, per la possibilità che altre famiglie vedano sfumare il loro bisogno di giustizia.

non vogliamo processi eterni ma vogliamo giustizia vera”. Ha quindi aggiunto rivolgendosi alle istituzioni: “Speriamo che resti una netta separazione dei poteri, che i deboli possano essere protetti dalle prevaricazioni dei forti, perché nulla potrà ridarci cià che abbiamo perduto ma vorremmo sentire il calore della democrazia”.

La presidente del comitato ha inoltre aggiunto che: “Non è possibile che non ci sia un’altra soluzione: chi ha gestito incautamente queste infrastrutture, dovrebbe essere con le spalle al muro perché da quel giorno il vaso di Pandora si è aperto sulla miseria di un sistema senza dignità e senza umanità.

La sensazione, purtroppo, è che il vaso pian piano cerchi di essere richiuso per dimenticare, per poter iniziare a riempire nuovi e numerosi altri vasi di Pandora”.

Ponte Morandi ricordo, Draghi, “Esprimo la mia vicinanza alle 43 vittime”

In occasione del terzo anniversario della morte delle 43 vittime del Ponte Morandi, Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso la vicinanza sua e di tutto il governo: “A tre anni dalla caduta del Ponte Morandi, voglio esprimere la più sentita vicinanza del Governo e mia ai familiari delle 43 vittime, a tutti i feriti, e a chi ancora oggi soffre le conseguenze di quel trauma”, ha dichiarato il capo dello stato.

Parlando della vicenda giudiziaria in corso ha precisato: “Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria, che farà il suo corso. Sono anche consapevole che qualsiasi messaggio non può riportare in vita i vostri cari né cancellare il vostro dolore e quello di tutta la città . Voglio però riaffermare l’impegno del Governo affinché non si verifichino mai più eventi così tragici e dolorosi. A Genova, lo Stato ha tradito la fiducia che i cittadini ripongono nei confronti delle istituzioni. Con il Ponte Morandi sono crollate le fondamenta del vivere civile, che è alla base della nostra comunità”.

Sulla realizzazione del nuovo viadotto San Giorgio infine ha commentato: “La realizzazione del Viadotto San Giorgio è un primo passo verso il ripristino di questo legame. Dobbiamo progettare con lungimiranza, costruire con rapidità e attenzione, manutenere con cura. Per questo, voglio ringraziare il Sindaco di Genova, Marco Bucci, il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il Senatore a vita Renzo Piano e tutti coloro che sono stati coinvolti in quest’opera”.