Ponte Morandi, la commissione: "Autostrade sapeva"

La commissione d'inchiesta per il ponte Morandi ha pubblicato il suo rapporto: "Autostrade sapeva e non avrebbe fatto nulla".

Autostrade sapeva, ma non avrebbe fatto nulla.

Il rapporto della commissione di esperti suonerebbe così a conclusione dell’inchiesta sulle effettive responsabilità dell’azienda in merito al disastro del ponte Morandi. “pur a conoscenza di un accentuato degrado del Viadotto e in particolare delle parti orizzontali”, riporta il comunicato, Autostrade “non ha ritenuto di provvedere come avrebbe dovuto al loro immediato ripristino e per di più non ha adottato alcuna misura precauzionale a tutela della utenza”.

Segnale d’allarme

La squadra presieduta dall’ingegner Alfredo Principio Mortellaro punterebbe il dito contro la società, che sarebbe rea non solo di aver consapevolmente ignorato “l’inequivocabile segnale d’allarme”, ma anche di aver celato allo Stato delle vere condizioni del ponte. Autostrade inoltre, si legge nel comunicato, riportato parzialmente anche dal Fatto Quotidiano, “non ha adottato alcuna misura precauzionale a tutela” degli automobilisti che transitavano sul viadotto.

La valutazione inesistente

A spiazzare ancora di più i membri della commissione, il mancato arrivo del documento di valutazione di sicurezza del viadotto, mai arrivata perché “Non esiste, non essendo stata mai eseguita”, sosterrebbero gli esperti.

La domanda risale al 31 agosto 2018, riporta il Fatto Quotidiano. Il non aver ricevuto seguito alla richiesta, la commissione ha quindi approfondito la questione, scoprendo che “contrariamente a quanto affermato nella comunicazione del 23 giugno 2017 della Società alla struttura di vigilanza, tale documento non esiste“. Ancora più spiazzante, il fatto che tale documento sarebbe dovuto essere pronto già il 31 marzo 2013.

Il governo

Il documento si conclude con un avviso per il governo, che sulla base di questi elementi “potrà trovare utili elementi per il Legislatore per inserire tutti quei correttivi sul piano delle norme tecniche e legislative che si impongono per la riforma del settore della gestione delle opere in concessione.

Tali attività paiono atto dovuto ai cittadini di questo Paese per non rendere vano il sacrificio di tante vite umane“.