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Il no della Corte dei Conti al Ponte sullo Stretto: le dichiarazioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini

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Stop della Corte dei Conti al Ponte sullo Stretto di Messina: cosa succede adesso e le posizioni del governo.

La Corte dei Conti ha bloccato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, negando il visto di legittimità alla delibera Cipess. La decisione, che ferma temporaneamente l’iter dell’opera, ha subito suscitato le reazioni dei leader di governo: ecco le dichiarazioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

La Corte dei Conti ferma il Ponte sullo Stretto: le motivazioni

La Sezione centrale di controllo di legittimità sugli atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti ha respinto la Delibera Cipess n. 41 del 6 agosto 2025, relativa al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Al termine di una lunga camera di consiglio, i magistrati contabili hanno negato il visto di legittimità e la registrazione dell’atto, bloccando temporaneamente l’iter amministrativo.

Le motivazioni, ancora in fase di redazione, saranno pubblicate entro 30 giorni. Tra i principali punti esaminati figurano la copertura finanziaria dell’opera, la validità delle stime sul traffico previsto, la conformità alle normative ambientali e antisismiche e il rispetto delle regole europee, in particolare riguardo al superamento del 50% del costo iniziale.

Nonostante il parere negativo della Corte, come sottolineato dall’ANSA, la legge consente al governo di procedere comunque, attraverso un’apposita deliberazione del Consiglio dei ministri, qualora l’atto sia ritenuto di interesse pubblico superiore.

Ponte sullo Stretto, stop della Corte dei Conti: le reazioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato duramente la decisione:

“La mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera CIPESS riguardante il Ponte sullo Stretto è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento… La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti… rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo, sostenuta dal Parlamento”.

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha definito la decisione “un grave danno per il Paese” e l’ha interpretata come “una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico”. Ha ribadito la determinazione del governo a portare avanti l’opera, sottolineando che il progetto garantirà sviluppo e migliaia di posti di lavoro, senza compromettere altre opere infrastrutturali in Calabria e Sicilia. Salvini ha inoltre precisato che la delibera Cipess non verrà ritirata, affermando:

“In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato perfino dall’Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per far partire i lavori. Andiamo avanti“.