Terremoto politico in Bulgaria, col primo ministro che ha consegnato le proprie dimissioni, dopo meno di un anno di mandato. Ecco cosa è successo.
Bulgaria, proteste di piazza contro la corruzione
In Bulgaria, negli ultimi tempi, si sono intensificate le proteste contro il governo, accusato di corruzione e collisione con ambienti mafiosi.
Nella capitale Sofia e in altre città ci sono state diverse manifestazioni di massa, tra cui l’ultima ieri sera con la partecipazione di decine di migliaia di persone: “il governo della mafia è finito!” Gli studenti che si sono riversati in piazza con un corteo scandivano le parole “vogliamo un futuro degno, vogliamo rimanere in Bulgaria.”
Bulgaria, proteste nel governo: scattano le dimissioni del Premier
Il primo ministro bulgaro Rossen Željazkov ha annunciato, dopo un incontro con i leader dei partiti al potere, le dimissioni del suo governo dopo le protese degli ultimi tempi: “il governo si dimette oggi.” Il suo esecutivo era sostenuto da una coalizione formata dal Gerb, dai socialisti (Bsp) e dal partito populista “C’è un partito come questo” (Itn), senza una vera maggioranza in parlamento, ma godeva dell’appoggio incondizionato del partito “Movimento per diritti e libertà – Nuovo Inizio” (Dps -Nn), uno dei due partiti della minoranza turca in parlamento, quello di Deelian Peeevski, figura centrale e controversa della politica bulgara, accusato da anni di essere il simbolo della corruzione nazionale.