Qatargate, confermato il carcere per Eva Kaili: i giudici belgi respingono la richiesta della difesa

I giudici belgi hanno confermato il carcere per Eva Kaili: le speranze dell’avvocato dell’ex vicepresidente del Parlamento Ue sono sfumate.

È stato confermato e prorogato per un altro mese il carcere per Eva Kaili, indagata nell’ambito del Qatargate.

In questo modo, i giudici di Bruxelles hanno deciso di respingere la richiesta di scarcerazione presentata dalla Difesa.

Qatargate, confermato il carcere per Eva Kaili: la delusione dell’avvocato

Per l’avvocato Mihalis Dimitrakopoulos, c’erano buone probabilità che la sua assistita Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento europeo coinvolta nello scandalo Qatargate, potesse ottenere i domiciliari in occasione dell’udienza in tribunale che si è tenuta nella giornata di giovedì 22 dicembre.

I giudici belgi, tuttavia, si sono dimostrati di tutt’altro avviso, smentendo di fatto le certezze (o, meglio, le speranze) del legale dell’europarlamentare greca.

La procura federale belga, infatti, ha stabilito che Kaili, detenuta presso il carcere di Haren a Bruxelles dallo scorso 9 dicembre, rimarrà in cella per almeno un altro mese, respingendo la richiesta della difesa.

I giudici belgi respingono la richiesta della difesa: il ricorso

Dal momento in cui è stata pronunciata la decisione, gli avvocati dell’ex vicepresidente dell’Eurocamera hanno 24 ore di tempo per presentare un eventuale ricorso finalizzato a contestare la sentenza dei giudici di Bruxelles.

Dopo aver presentato ricorso, verrà fissata un’udienza di appello entro 15 giorni.

Sul caso, intanto, è intervenuta la procura federale belga che ha annunciato che, nell’interesse e nella tutela dell’inchiesta, per il momento non saranno divulgate informazioni sul caso.