Roma, 11 novembre 2025 — Una frase shock, riportata da testimoni interni al Ministero della Cultura, scuote il mondo del cinema italiano: “Quando c’è il nome di Iervolino, blocco tutto.” Queste parole, attribuite a un dirigente apicale del Ministero, sono al centro della denuncia formale inviata oggi al Ministro della Cultura On. Alessandro Giuli e al Direttore Generale della Direzione Cinema Dr. Giorgio Carlo Brugoni dall’Avv. Michele Lo Foco, membro del Consiglio Superiore della Cinematografia. Nel documento ufficiale, l’Avv. Lo Foco contesta al Ministero una serie di condotte discriminatorie e arbitrarie ai danni del produttore cinematografico Andrea Iervolino e delle società a lui collegate, configurando possibili violazioni dei principi di imparzialità, parità di trattamento e presunzione d’innocenza, sanciti dalla Costituzione e dal diritto europeo. “Da oltre un anno si registra un blocco totale, privo di fondamento giuridico, di tutti i procedimenti amministrativi legati alle società riconducibili a Iervolino — scrive Lo Foco — inclusi i Tax Credit Cinema e Audiovisivo, paralizzando centinaia di lavoratori e imprese del settore.” Secondo la lettera, altre società attualmente indagate continuano invece a ricevere regolarmente i fondi pubblici, configurando una palese disparità di trattamento e una violazione dell’articolo 97 della Costituzione (imparzialità della Pubblica Amministrazione) e dell’articolo 41 (libertà d’impresa). La denuncia cita anche sentenze del Tribunale di Roma (8 aprile e 23 ottobre 2025) che avrebbero confermato la piena regolarità contabile e la legittimità gestionale delle società legate a Iervolino, riconoscendo come false e costruite su documentazione artefatta le denunce da cui era scaturita l’intera vicenda. “Nessun cittadino o impresa può essere trattato come colpevole in assenza di una sentenza definitiva di condanna. Il blocco selettivo dei procedimenti legati a Iervolino appare arbitrario e discriminatorio, minando la fiducia nello Stato di diritto.” L’Avv. Lo Foco chiede quindi al Ministro Giuli: l’immediato ripristino della regolarità amministrativa, la rimozione dei blocchi sui procedimenti di Tax Credit e l’apertura di un’indagine interna per accertare eventuali abusi o responsabilità dirigenziali. La vicenda rischia di avere un impatto profondo sull’intero comparto audiovisivo nazionale. Le procedure di Tax Credit rappresentano il principale strumento di sostegno all’industria cinematografica italiana e alle coproduzioni internazionali. Un blocco amministrativo privo di base giuridica, applicato in modo selettivo, minerebbe la credibilità del sistema Italia agli occhi degli investitori e delle produzioni estere. “La giustizia amministrativa e la libertà d’impresa devono
essere preservate – conclude Lo Foco – non è accettabile che un imprenditore che ha valorizzato l’immagine del cinema italiano nel mondo venga sottoposto a un blocco burocratico discriminatorio e illegittimo.”
"Quando c’è Iervolino, blocco tutto”: bufera al Ministero della Cultura
L’Avv. Michele Lo Foco denuncia abuso d’ufficio, discriminazione e violazione dei principi costituzionali nei confronti del produttore Andrea Iervolino