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Quando l’impresa diventa media: la rivoluzione gentile di Roberto Zarriello

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Dal giornalismo al brand journalism, la sfida di un professionista che aiuta aziende e istituzioni a comunicare con linguaggi autentici e contenuti di valore In un tempo in cui la fiducia verso i media tradizionali è in crisi e la pubblicità fatica a catturare l’attenzione, cresce la figura d...

Dal giornalismo al brand journalism, la sfida di un professionista che aiuta aziende e istituzioni a comunicare con linguaggi autentici e contenuti di valore

In un tempo in cui la fiducia verso i media tradizionali è in crisi e la pubblicità fatica a catturare l’attenzione, cresce la figura di chi sa raccontare un brand come fosse una storia. È questa la missione di Roberto Zarriello, giornalista, saggista e consulente tra i principali esperti italiani di brand journalism: un approccio che unisce il rigore dell’informazione alla strategia della comunicazione d’impresa.

Chi è Roberto Zarriello

Già docente di Sapienza Università di Roma e dell’Università Telematica Pegaso, Zarriello da anni si occupa di formare professionisti e manager sulla comunicazione digitale e sulla costruzione di una reputazione fondata su contenuti autentici. Con i suoi progetti (tra cui GoBrand, Digital Lab di PaSocial e Digital Media Academy) lavora con aziende, enti pubblici e professionisti per aiutarli a “diventare media”: produttori di informazione e non semplici inserzionisti.

Il brand journalism – spiega – non è pubblicità travestita, ma una forma di comunicazione che restituisce valore e credibilità. Le imprese devono imparare a raccontarsi con la stessa trasparenza e profondità con cui lo farebbe un giornalista.

Sul suo sito, robertozarriello.com, presenta un metodo che parte da una consulenza gratuita per valutare bisogni e potenzialità, per poi costruire strategie su misura che trasformano l’azienda in un vero e proprio media hub. L’obiettivo è sviluppare contenuti originali – articoli, video, podcast, reportage – capaci di informare, emozionare e coinvolgere il pubblico.

Autore di volumi come L’impresa come media, Penne Digitali 2.0 e Brand Journalism, Zarriello è considerato tra i pionieri in Italia di questa disciplina, oggi sempre più centrale anche grazie alle potenzialità dell’intelligenza artificiale, che lui stesso integra nei percorsi formativi e consulenziali.

Nel suo lavoro confluiscono le tre anime che lo definiscono: quella del giornalista, attento alla verità e alla qualità delle storie; quella del formatore, che trasmette metodo e cultura; e quella del consulente, capace di tradurre il racconto in valore per imprese e territori.

Viviamo in un’epoca di connessioni”, conclude. “Chi comunica bene non è chi parla più forte, ma chi sa creare fiducia. Il brand journalism serve proprio a questo: a rimettere al centro la relazione umana, anche nel mondo digitale.

Perché il brand journalism è fondamentale per le aziende e i professionisti

Il Brand Journalism trasforma le aziende in vere e proprie redazioni, capaci di produrre contenuti di qualità che informano, educano e coinvolgono il pubblico. Non si tratta di promozione mascherata, ma di storytelling autentico: storie di persone, approfondimenti di settore, analisi di trend, raccontati con l’obiettivo e la credibilità tipici del giornalismo.

Perché è cruciale oggi? Innanzitutto, i consumatori sono sempre più diffidenti verso la pubblicità classica e cercano valore reale nei contenuti. In secondo luogo, i canali digitali e i social media hanno democratizzato la distribuzione dell’informazione, permettendo a chiunque di raggiungere un pubblico vasto.

Per le aziende, fare Brand Journalism significa costruire autorevolezza, fiducia e relazioni durature con clienti e stakeholder. Per i professionisti, rappresenta un’opportunità per posizionarsi come esperti del proprio settore, differenziandosi dalla concorrenza.

In un’epoca dove l’attenzione è la risorsa più scarsa, il Brand Journalism offre contenuti che le persone vogliono davvero consumare e condividere.