Shati (Gaza City), 12 set. (askanews) – Ecco quello che rimane di un edificio bombardato nella notte da Israele nel campo di Shati, a Ovest di Gaza City.
Palestinesi ispezionano i danni e scavano tra le macerie. L’esercito israeliano da tre giorni ha chiesto ai residenti di andarsene, annunciando l’intensificarsi dei bombardamenti e delle operazioni di terra contro Hamas.
“Ci hanno dato 30 minuti per lasciare un edificio di cinque, sei piani. Cosa possiamo fare in mezz’ora? Lo hanno distrutto sopra le nostre teste e quelle dei nostri bambini indifesi, proprio come vedete qui” racconta un uomo.
“Abbiamo lasciato la nostra casa con solo i vestiti che indossavamo – racconta un’altra donna – non abbiamo soldi per fuggire verso Sud. Siamo fuggiti una volta e ci hanno fatto tornare indietro. Non c’è né un posto sicuro né pace, né a Sud né qui”.
In questa mappa animata realizzata con i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), si vede come è cambiata la parte della Striscia di Gaza controllata dall’esercito israeliano dall’11 marzo 2025 ad oggi (10 settembre 2025), la parte in cui sono in vigore gli ordini d’evacuazione e le zone vietata all’accesso o militarizzata da Israele. Ai palestinesi resta ben poco.