La tutela degli animali è diventata sempre più centrale nell’attenzione legislativa e sociale. Negli ultimi anni, la normativa italiana si è evoluta per contrastare con maggiore rigore i reati contro gli animali, introducendo pene più severe per chi si rende responsabile di maltrattamenti, abusi o altre forme di violenza. La nuova legge, recentemente approvata, rappresenta un passo importante nella protezione dei diritti degli animali, stabilendo sanzioni più efficaci per garantire il rispetto e la sicurezza di tutte le specie.
Reati contro gli animali, c’è la legge: il ruolo delle Associazioni
Le organizzazioni per la tutela degli animali avranno a disposizione nuovi strumenti: potranno richiedere il riesame dei sequestri per assicurare il benessere degli animali coinvolti e ottenere l’affidamento definitivo previo deposito di una cauzione. Inoltre, sarà istituita una sezione specifica all’interno della banca dati delle forze dell’ordine dedicata al monitoraggio dei reati ai danni degli animali. Sarà potenziata la collaborazione tra le diverse forze di polizia per contrastare in modo più efficiente questo tipo di illeciti.
Reati contro gli animali, c’è la legge: quali sono le pene previste per chi li commette
Tra le novità introdotte nei Codici Penale e di Procedura Penale figura una modifica fondamentale che chiarisce come la finalità sia la protezione diretta degli animali, superando il precedente riferimento al “sentimento umano” nei loro confronti. Come sottolineato in Aula, gli animali vengono così riconosciuti come soggetti di tutela giuridica autonoma, con diritti indipendenti dalla percezione che ne abbiamo.
Tra le principali innovazioni della legge c’è l’inasprimento delle sanzioni: gli organizzatori di eventi o gare che prevedano violenze sugli animali dovranno pagare multe aumentate da 15.000 a 30.000 euro. Per chi promuove combattimenti tra animali, la pena detentiva raddoppia, passando da 2 a 4 anni, mentre chi vi partecipa rischia sanzioni fino a 30.000 euro. Chi provoca la morte di un animale può essere condannato da sei mesi a quattro anni di carcere e a una multa fino a 60.000 euro. Le pene per maltrattamento diventano più severe, con un massimo di 2 anni di reclusione e l’eliminazione delle multe alternative.
Viene inoltre vietato l’abbattimento degli animali coinvolti, che dovranno rimanere sotto custodia fino alla conclusione del processo. È previsto un divieto totale sull’uso commerciale di pellicce di gatti domestici e viene introdotto il divieto assoluto di tenere cani legati alla catena su tutto il territorio nazionale. Maggiore tutela è riservata anche alle specie protette: per la loro cattura, detenzione o uccisione si rischia l’arresto da 3 mesi a un anno e una multa fino a 8.000 euro.
Particolare attenzione è dedicata anche agli animali esotici da compagnia, che non devono appartenere a specie vietate in Italia. Inoltre, chi si rende responsabile del traffico illecito di cuccioli potrà essere punito con una pena detentiva da 4 a 18 mesi e una multa che varia tra 6.000 e 30.000 euro.
Il disegno di legge, promosso dalla deputata di Noi Moderati Michela Vittoria Brambilla, è stato approvato senza modifiche anche al Senato, diventando definitivo. Questo testo rappresenta un rafforzamento significativo delle sanzioni penali e amministrative per i reati contro gli animali, ed è stato accolto in Aula da tutti i gruppi di maggioranza come una svolta storica nella tutela legale degli animali, attesa da oltre vent’anni.