Lo scontro tra Giorgia Meloni e Maurizio Landini è esploso sui media dopo che il leader della Cgil ha definito la premier una “cortigiana” durante un’intervista televisiva. La risposta della premier, netta e diretta, punta a smontare l’accusa e a denunciare l’ipocrisia di chi fa la morale senza evitare atteggiamenti patriarcali e denigratori.
Landini contro Meloni a Dimartedì
Giorgia Meloni ha deciso di rompere il silenzio dopo le recenti dichiarazioni del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che l’ha definita la “cortigiana di Trump” durante l’intervista televisiva a DiMartedì su La7.
“Cosa che non ha fatto la Meloni che in realtà si è limitata a fare la cortigiana di Trump e non ha mosso un dito. Per fortuna che c’erano i cittadini italiani che sono scesi in piazza e hanno difeso la dignità e l’onore di questo Paese”.
Il conduttore è intervenuto osservando che il termine “cortigiana” sarebbe in qualche modo sessista e chiedendo se Landini intendesse dire che Meloni stesse seguendo la linea di Trump senza incidere realmente.
“Beh, certo. Intendo stare alla corte di Trump, essere il porta borse di Trump“, si è corretto il sindacalista.
La dura replica della premier Meloni a Landini: “Obnubilato dal rancore”
La premier ha reagito sui social, sottolineando come l’espressione, oltre a essere offensiva, tradisca un atteggiamento ipocrita:
“Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, evidentemente obnubilato da un rancore montante (che comprendo), mi definisce in televisione una “cortigiana”. Ed ecco a voi un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta“.
Secondo il dizionario, infatti, “cortigiana” indica “donna di facili costumi, etera; eufem. prostituta”.
Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, evidentemente obnubilato da un rancore montante (che comprendo), mi definisce in televisione una “cortigiana”.
Penso che tutti conoscano il significato più comune attribuito a questa parola, ma, a beneficio di chi non lo… pic.twitter.com/JS51GN7Yn9
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 16, 2025
La vicenda tra Meloni e Landini evidenzia non solo lo scontro personale tra premier e leader sindacale, ma anche le tensioni più ampie sul linguaggio usato nella politica italiana. Rimane chiaro come, anche nelle dispute pubbliche, la scelta delle parole continui a influenzare la percezione del rispetto e della credibilità delle istituzioni.