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**Riforme: Gelmini, 'pare che Meloni voglia tirare dritto, si ripetono errori 2006 e 2016'**

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Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Avendo ascoltato Pera mi sembra che la volontà del presidente del Consiglio sia molto chiara nel voler tirare dritto. Quindi sarà un provvedimento molto osteggiato ed improntato ad una contrapposizione inevitabile. Si stanno ripetendo gli errori del 20...

Roma, 27 feb. (Adnkronos) – "Avendo ascoltato Pera mi sembra che la volontà del presidente del Consiglio sia molto chiara nel voler tirare dritto. Quindi sarà un provvedimento molto osteggiato ed improntato ad una contrapposizione inevitabile. Si stanno ripetendo gli errori del 2006 e del 2016. La polarizzazione e lo scontro non aiuterà il successo della riforma".

Così Maria Stella Gelmini all'Adnkronos a margine della Maratona oratoria sul premierato. "Mi auguro, ma le speranze sono poche, che ci sia da parte della maggioranza un supplemento di riflessione. E un confronto rispetto al fatto che il ruolo del presidente della Repubblica non può essere ridotto e alla volontà di valutazione di altri modelli in campo, come quello tedesco che ha dato prova di stabilità. Io credo sia intelligente prenderlo in considerazione".

I due ultimi emendamenti del senatore Marcello Pera (Fdi) sul premierato sono stati però positivamente accolti da uno dei promotori della iniziativa bipartisan, Gaetano Quagliariello, che intravede un avvicinamento al modello inglese. "Se devo giudicare dagli interventi, il modello inglese arreca delle difficoltà rispetto alla figura del presidente della Repubblica, nel senso che somma in capo al presidente del Consiglio il potere di sciogliere le Camere e quindi come dire le crisi del governo sono nelle mani del premier e non del capo Stato. E quindi questo rappresenta una criticità", risponde Gelmini.

Inoltre l'emendamento sullo "statuto delle opposizioni, anche noi lo abbiamo previsto e proposto ma nella logica di garantire delle prerogative alla opposizione in quanto tale. La proposta di Pera propone invece di eleggere in Parlamento un leader della opposizione e questo si scontra ed è in contraddizione con il voto dei cittadini . Se i cittadini hanno proporzionalmente in parlamento dato fiducia a diverse forze politiche, non si capisce perché la loro scelta debba essere annacquata dai partiti più forti". Quello di Pera "non è quindi uno statuto delle opposizioni ma la riduzione delle opposizioni a uno".