Roma, 17 lug. (askanews) – “E’ fondamentale essere rapidi nelle decisioni e perseguire le cose migliori nel minor tempo possibile. Tra le cose migliori oltre all’eolico offshore c’è la nave dissalatore che azzererebbe soprattutto per le piccole isole gli impatti”.
Lo ha affermato Francesco Aliberti, già Professore al Dipartimento di Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ e Consulente Marnavi, intervenendo al convegno “Sicilia e Mediterraneo.
Rinnovabili, innovazione e green jobs per la blue economy”, promosso da Fondazione UniVerde e Stazione Zoologica Anton Dohrn – Napoli con main partner Renexia e con event partner Marnavi.
“Parlare oggi di Blue Economy significa affrontare con serietà e responsabilità il rapporto tra innovazione e tutela ambientale. Il Mediterraneo, con la sua straordinaria biodiversità e la fragilità dei suoi ecosistemi, non può permettersi soluzioni che risolvono un problema creandone altri. La Marine Mobile Desalination Unit di Marnavi è un modello di nave dissalatore che dimostra come sia possibile produrre acqua dolce in modo sostenibile, evitando impatti paesaggistici e danni agli habitat marini. Grazie alla tecnologia dell’osmosi inversa, ormai ampiamente diffusa, con un sistema di remineralizzazione rigidamente controllato in ottemperanza delle recenti normative, che permette la migliore acqua potabile per la distribuzione, il dissalatore mobile sostituisce efficacemente e contemporaneamente anche più impianti, a terra in aree protette, dove spesso la normativa consente installazioni senza Valutazione di Impatto Ambientale. Una risposta concreta alle esigenze delle comunità costiere e insulari, che spesso pagano il prezzo più alto dei cambiamenti climatici. La nostra sfida, oggi, è fare in modo che l’innovazione non sia solo efficiente, ma anche etica e rispettosa del mare”, ha poi detto Aliberti durante il convegno.