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"Riprenderemo test armi nucleari": l'annuncio di Trump accende la tensione con Mosca

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Trump, armi nucleari e allarme internazionale: la decisione di riprendere i test incrina la stabilità globale.

A 33 anni dall’ultimo test nucleare statunitense, il presidente Donald Trump ha riacceso le tensioni globali con un annuncio che potrebbe cambiare gli equilibri della sicurezza internazionale. La decisione di riprendere gli esperimenti atomici segna una svolta inattesa nella politica di disarmo e riporta alla ribalta lo spettro della corsa alle armi nucleari, mai del tutto sopito.

“Riprenderemo test armi nucleari”: l’annuncio di Trump

Con un solo messaggio pubblicato su Truth Social, Donald Trump ha riaperto una pagina della storia chiusa da oltre trent’anni. Pochi minuti prima del suo incontro con Xi Jinping in Corea del Sud, il presidente americano ha annunciato di aver ordinato al Pentagono di riprendere i test sulle armi nucleari, interrotti dal 1992. La decisione, che ha colto di sorpresa la comunità internazionale, è arrivata all’indomani del test russo del siluro Poseidon.

Trump ha rivendicato la necessità di “non restare indietro” rispetto alle altre potenze:

“Noi possediamo più armi nucleari di qualsiasi altro Paese. Questo obiettivo è stato raggiunto, incluso un completo ammodernamento e rinnovamento delle armi esistenti, durante il mio primo mandato”.

Pur definendo la scelta “dolorosa”, ha sostenuto di non aver “avuto alternativa”, sottolineando che “la Russia è seconda e la Cina terza, ma sarà come noi entro cinque anni”.

Rimane incerto se il presidente intendesse test esplosivi o semplici prove di volo dei missili nucleari. Dal 1992, nessuna potenza — a eccezione della Corea del Nord — ha condotto esperimenti atomici, e il trattato Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty del 1996, pur non ratificato da tutti, rappresenta un pilastro del disarmo globale. “Visto che anche gli altri stanno effettuando test, penso sia opportuno che lo facciamo anche noi”, ha ribadito Trump a bordo dell’Air Force One, lasciando intendere che le sedi dei test verranno definite in seguito.

“Riprenderemo test armi nucleari”: reazioni globali e nuove tensioni strategiche

Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Dal Cremlino, Dmitry Peskov ha commentato “fino ad ora non sapevamo che qualcuno stesse effettuando dei test”, precisando che i recenti lanci del missile Burevestnik e del drone sottomarino Poseidon “non possono in alcun modo essere interpretati come test nucleari”.

Pechino, per parte sua, ha invitato Washington a “rispettare scrupolosamente la moratoria globale” e a mantenere “l’impegno per il disarmo e la stabilità strategica mondiale”. Il portavoce del ministero cinese Guo Jiakun ha ricordato che la politica nucleare della Cina resta “coerente e chiara”, fondata sul principio del non primo uso delle armi atomiche.

Anche l’Unione Europea e le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione. “Non devono mai essere consentiti”, ha dichiarato un portavoce dell’Onu riferendosi alla possibilità di nuovi test. In patria, le critiche sono arrivate dai democratici e dagli esperti di controllo degli armamenti. Daryl Kimball dell’Arms Control Association ha definito l’annuncio “fuori dal mondo”, ricordando che gli Stati Uniti impiegherebbero “almeno 36 mesi” per riattivare un sito di prova.

Nel frattempo, l’Iran ha condannato la decisione come “regressiva e irresponsabile”, mentre l’Europa ha esortato tutte le potenze a “rispettare i propri obblighi internazionali”.

L’annuncio di Trump, arrivato nel pieno delle tensioni con Russia e Cina, sembra dunque destinato a riaccendere un equilibrio mondiale già fragile, riportando lo spettro della competizione nucleare nel XXI secolo.