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Rivalutazione pensioni 2026: novità sugli importi e simulazioni dei futuri assegni

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Rivalutazione pensioni 2026: aggiornamenti sugli importi minimi, massimi e simulazioni dei futuri assegni. Tutti i dettagli.

Per il 2026 le pensioni e le prestazioni assistenziali saranno aggiornate per adeguarsi all’aumento del costo della vita. L’adeguamento interesserà milioni di pensionati e titolari di assegni, con variazioni differenziate in base agli importi. Conoscere il meccanismo di rivalutazione è importante per comprendere l’impatto reale di questi aggiornamenti sulle famiglie.

Pensioni di reversibilità e impatto sugli eredi nel 2026

Le pensioni di reversibilità, destinate a coniuge e figli superstiti, seguiranno lo stesso meccanismo di rivalutazione annuale, volto a proteggere il potere d’acquisto delle famiglie. Per il 2026, l’adeguamento stimato è dell’1,7%, più del doppio rispetto al tasso registrato nel 2025. La legge prevede che il coniuge superstite riceva il 60% dell’assegno del titolare deceduto, mentre ai figli spetta il 20%. Gli incrementi si applicano prima alla pensione “di base” e poi alle quote spettanti ai beneficiari.

L’incremento comporta inoltre un impatto fiscale, poiché l’aumento della pensione aumenta la base imponibile IRPEF, riducendo leggermente l’effettivo incremento netto percepito.

Rivalutazione pensioni 2026, cosa cambia: i nuovi importi e la simulazione

L’INPS ha previsto di completare entro gennaio 2026 le operazioni di aggiornamento degli importi delle pensioni e delle prestazioni assistenziali, con effetto retroattivo dal 1° gennaio. L’adeguamento terrà conto delle variazioni del costo della vita e interesserà milioni di pensionati: già nel 2024 erano state elaborate oltre 20 milioni di posizioni.

Secondo quanto indicato nel Documento programmatico di finanza pubblica e riportato da Il Messaggero, la rivalutazione sarà calcolata in base a un’inflazione stimata all’1,6%, parametro legato all’andamento dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, considerato il riferimento principale per l’adeguamento degli assegni previdenziali. Il dato finale sarà ufficializzato da un decreto interministeriale atteso entro metà novembre.

Gli importi minimi subiranno un incremento: il trattamento minimo passerà da 603,40 a 613,05 euro, mentre l’assegno vitalizio aumenterà da 343,97 a 349,47 euro. L’adeguamento si applicherà in modo differenziato secondo fasce di reddito: pensioni fino a quattro volte il minimo riceveranno l’incremento pieno, quelle comprese tra quattro e cinque volte il minimo avranno una rivalutazione ridotta al 90%, e le pensioni superiori a cinque volte il minimo saranno aggiornate al 75% della percentuale ISTAT.

La legge di Bilancio 2025, invece, conferma anche per il 2026 l’incremento straordinario dell’1,3% per gli assegni minimi, portando il trattamento minimo mensile a circa 621 euro. Anche le prestazioni assistenziali saranno aggiornate: l’assegno sociale salirà da 443,95 a 451,05 euro, mentre l’assegno per invalidità civile passerà da 538,69 a 547,30 euro.