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Il 3 dicembre è un giorno dedicato alla riflessione e alla celebrazione in tutto il mondo, con particolare attenzione alle persone con disabilità. In questa occasione, l’étoile della danza Roberto Bolle ha visitato i bambini ricoverati presso l’Istituto Giannina Gaslini di Genova. La sua presenza ha suscitato emozioni profonde, generando sorrisi e ispirazione nei cuori di tutti i partecipanti all’evento.
Un incontro significativo con i piccoli pazienti
Accolto con grande calore in Aula Magna, il ballerino Roberto Bolle ha condiviso il suo percorso artistico con i presenti. Insieme a lui, alcune ballerine del Corpo di Ballo del Caravaggio, attualmente coinvolte nello spettacolo di Mauro Bigonzetti, hanno animato la giornata. Hanno partecipato attivamente all’accoglienza il direttore amministrativo Isabella Lanzone e il direttore scientifico Angelo Ravelli, contribuendo a creare un’atmosfera di inclusione e supporto.
La storia di un artista resiliente
Durante la sua esposizione, Bolle ha ripercorso le tappe fondamentali della sua vita, dalle prime esperienze nel mondo della danza fino ai momenti critici, come l’infortunio che lo ha costretto a un periodo di ricovero. Ha confessato di aver temuto di dover dire addio alla danza, sottolineando l’importanza della resilienza e della determinazione nel superare le difficoltà. Il messaggio trasmesso è chiaro: la danza non è solo un’arte, ma un potente strumento di guarigione e rinascita.
La danza come strumento di inclusione
Il coreografo e ballerino, Roberto Bolle, ha sottolineato come la danza possa fungere da linguaggio universale, in grado di connettere le persone al di là delle loro condizioni fisiche. Durante un recente incontro, ha esortato i partecipanti a non arrendersi mai e a guardare oltre gli ostacoli. La sua visione è chiara: danza e disabilità possono e devono coesistere, trasformando le sfide in opportunità di crescita e autovalorizzazione.
Un momento di gioia nella sala giochi
La visita di Bolle ha superato il semplice incontro, includendo una dimostrazione di danza nella sala giochi del reparto Neuro-Gastro. Qui, tra giochi colorati e lettini, i ballerini hanno offerto ai bambini un’esibizione emozionante, concepita per portare un attimo di bellezza e spensieratezza. Questo gesto ha rappresentato un momento di svago e connessione, dimostrando che la danza può essere una forma di cura e solidarietà.
La missione della Fondazione Roberto Bolle
Questa iniziativa si inserisce perfettamente nella missione della Fondazione Roberto Bolle, che si propone di portare i valori e la bellezza della danza nei luoghi dove ce n’è più bisogno, come ospedali e case di accoglienza. La visita al Gaslini ha rappresentato un esempio tangibile di come la danza possa essere un linguaggio di cura e di vicinanza, capace di superare barriere e creare legami significativi.
L’incontro con Roberto Bolle ha dimostrato che la danza non è solo una forma d’arte, ma un potente mezzo per affrontare le sfide della vita. La sua presenza al Gaslini ha portato un messaggio di speranza e solidarietà, illuminando la giornata di tanti bambini e delle loro famiglie.