> > Roma, blitz della Finanza su appalti stradali: arresti e accuse di corruzione

Roma, blitz della Finanza su appalti stradali: arresti e accuse di corruzione

roma arresti

La Guardia di Finanza ha eseguito misure cautelari nei confronti di 5 persone: le accuse che hanno fatto scattare gli arresti.

Cinque arresti sono stati eseguiti questa mattina dalla Guardia di Finanza di Roma, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura capitolina. L’operazione riguarda presunte irregolarità nella gestione degli appalti per la manutenzione stradale, con ipotesi di reato che vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione.

Roma, appalti truccati per la manutenzione stradale

A Roma, cinque persone sono finite in carcere al termine di un’articolata indagine che ipotizza reati gravi come associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, frode nelle forniture pubbliche, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta.

Il provvedimento restrittivo, disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, segna la conclusione di un’attività investigativa coordinata dalla Procura capitolina e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza. Le indagini hanno portato alla luce numerosi e significativi elementi di prova a carico degli indagati, i quali avrebbero creato una rete di società formalmente intestate a soggetti fittizi, ma di fatto riconducibili a un unico centro decisionale operante nel campo della manutenzione stradale.

Tramite queste imprese, il sodalizio sarebbe riuscito ad assicurarsi l’assegnazione di numerosi appalti per lavori di rifacimento delle principali arterie urbane, anche grazie a presunti accordi illeciti e promesse corruttive. Le gare in questione erano state indette da Roma Capitale e da Astral Spa, la società regionale che gestisce le infrastrutture viarie del Lazio.

Roma, appalti truccati per la manutenzione stradale: 5 arresti

Come riportato da RomaToday, al centro dell’inchiesta figura Mirko Pellegrini, 46 anni, originario della Capitale e residente a Frascati. È considerato il vertice operativo della Fenice Srl, ma avrebbe avuto legami anche con altre 16 imprese. L’indagine prende le mosse dalle perquisizioni condotte lo scorso novembre dalla Guardia di Finanza negli uffici di un dipartimento comunale in via Luigi Petroselli e nelle sedi delle aziende riconducibili a Pellegrini, distribuite tra Magliana, Cinecittà, Rocca Cencia e l’hinterland romano.

Secondo gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe organizzato un sistema criminale finalizzato a ottenere illecitamente appalti pubblici, agendo come promotore di un’associazione a delinquere. Con lui sono finiti in carcere il fratello e altri tre complici. L’indagine descrive una rete stabile di società intestate a prestanome, riconducibili a un unico gruppo, che avrebbe manipolato bandi e ottenuto commesse per lavori stradali, anche tramite tangenti e favori a funzionari. Le gare riguardavano interventi di manutenzione urbana indetti da Roma Capitale e da Astral Spa.