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Un cartellone di 110 appuntamenti, con oltre 70 concerti da giugno a settembre. L’offerta si arricchisce con la musica elettronica e si rinnova con i giardini pensili trasformati in dj set internazionali. L’obiettivo è ambizioso: conquistare il pubblico più giovane.
Roma capitale della musica internazionale. Non è uno slogan, né una promessa, ma di certo una buona prospettiva.
Lo è soprattutto se, come accade quest’anno nell’edizione 2025, il Roma Summer Festival apre le porte alle nuove generazioni, si arricchisce rinnovando, peraltro, spazi, allestimenti e percorsi musicali. Giovedì scorso, nella cornice istituzionale del Campidoglio, alla presenza fra gli altri del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e dell’ad di Fondazione musica per Roma, Raffaele Ranucci, è stato illustrato alla stampa il cartellone con oltre 110 appuntamenti, di cui 70 concerti che da giugno a settembre comporranno i 3 mesi di musica internazionale a Roma.
Roma capitale mondiale della musica dal vivo
La Città eterna ha un’ambizione: diventare “la capitale mondiale della musica dal vivo”, parafrasando le parole di Ranucci. Le premesse ci sono tutte, i nomi delle stelle internazionali pronti a salire sul palco pure: da Skunk Anansie, a Ludovico Einaudi e Sting, passando per Loredana Bertè, Serena Brancale, una delle voci più interessanti del jazz contemporaneo, per non dimenticare Patti Smith, Alanis Morissette, Daniele Silvestri, Nick Cave e molti altri ancora. Che ci sia aria di novità lo si evince dall’anteprima del Festival, che quest’anno ospiterà Black Coffee, una delle figure più importanti della musica elettronica globale (appuntamento in agenda il 18 maggio).
Le aperture verso le sonorità della musica elettronica.
Roma summer fest, dunque, si apre alle sonorità della musica elettronica. Non a caso fra gli artisti più attesi ci sono proprio Paul Kalkbrenner, un gigante dei dj set berlinesi che si esibirà il 18 luglio in Cavea; Jamie xx, artista eclettico britannico che ha mescola elementi di musica pop, house e disco (12 luglio); Rufus Du Sol, gruppo australiano dance/elettronico che sarà in scena il 21 giugno (è già sold out) e Asco, dj italiano che mescola la musica elettronica con la musica classica eseguita dal vivo da un’orchestra di 26 elementi.
I giardini pensili dell’Auditorium si trasformano in dj set
Per la prima volta, dunque, la programmazione musicale estiva di Roma si aprirà alla musica elettronica coinvolgendo dj e artisti che daranno un nuovo volto a spazi e giardini pensili dell’Auditorium (gli appuntamenti in agenda il 2 – 22-28-29 giugno; 10 luglio e 14-19 settembre). E’ questa una della grandi novità dell’edizione 2025: oltre agli artisti che si esibiranno in Cavea, il viaggio musicale di Fondazione Musica per Roma comprenderà appuntamenti esclusivi per vivere l’estate al ritmo di house, disco e contaminazioni cosmopolite, dove sonorità più moderne si mescoleranno a quelle rock, al cantautorato italiano , all’urban e hip-hop internazionale.
Le parole dei protagonisti.
“Abbiamo voluto parlare a tutti i target, dai 15enni agli over 70”, dichiara Ranucci, di Fondazione Musica per Roma. “Abbiamo lavorato affinché il Roma Summer Fest 25 fosse più inclusivo possibile, con l’obiettivo di coinvolgere tutti”. “Tanti generi musicali e un altissimo livello di qualità”, gli fa eco il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che annuncia: “Vogliamo fare di Roma la città della musica dal vivo”. “Il cartellone è stato merito di un lavoro di squadra importante (Comune, Fondazione Musica per Roma e Casa del Jazz ndr). Sarà una grande festa lunga tutta l’estate”, ha aggiunto l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio che ha evidenziato lo sforzo di puntare sulla commissione di target musicali differenti. “Un programma musicale di qualità sostiene anche il settore del turismo”, ha detto Lorenzo Tagliavanti (Camera di Commercio di Roma). “I turisti che vengono a Roma devono trovare un’offerta culturale e musicale internazionale, così come accade nelle altre capitali d’Europa”. Questa è la direzione verso cui ci si sta muovendo. Un mix inedito e coraggioso tra sonorità differenti, che è ben riassunto nel claim del festival (We are the sound). Un viaggio attraverso i suoni del mondo. Un viaggio che, ne siamo certi, lascerà delle belle emozioni.