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Ronan Day-Lewis: lavorare con mio padre Daniel un'esperienza surreale

Roma, 18 ott. (askanews) – Presentato al festival del cinema di Roma, in concorso ad Alice nella città, “Anemone”, esordio alla regia del 27enne Ronan Day-Lewis che dirige suo padre, il tre volte premio Oscar Daniel Day-Lewis.

Il film (dal 6 novembre nelle sale), segna il ritorno del celebre attore alla recitazione dopo otto anni , diretto dal figlio con cui ha scritto questa storia intensa su due fratelli.

Ronan ha raccontato che l’idea di lavorare insieme ha preso forma un po’ alla volta, pensando a una storia che volevano raccontare, poi all’improvviso è diventata realtà. Un’esperienza che ha definito “entusiasmante ma terrificante allo stesso tempo perché molto sfidante.

“Lavorare con lui è stata un’esperienza davvero surreale – ha detto – perché ovviamente l’avevo visto crescere nel suo lavoro, lo avevo osservato lavorare da una prospettiva più misteriosa, che non capivo davvero… solo da una posizione di collaborazione così intima ho capito, ed è stato speciale, il fatto che abbiamo potuto scriverlo insieme è stato un grande regalo perché quando siamo arrivati sul set, molte di quelle conversazioni, erano già state fatte, quindi avevamo già tutto”.

Nel film Daniel Day-Lewis è un ex soldato britannico che vive come un eremita nei boschi e che svela i suoi traumi del passato a poco a poco: violenze, vicende familiari, guerra, attraverso l’incontro dopo anni con il fratello, interpretato da Sean Bean, che lo va a cercare perché preoccupato per il figlio in difficoltà, anche a causa della sua sparizione.

Insieme affronteranno il passato, i pesi che li hanno segnati, tra momenti di buio e tenerezza. “Ho dei fratelli – ha spiegato Ronan – e per anni sono stato affascinato dall’idea della fratellanza e come trovare un modo per raccontare la bellezza e la tragedia di questo rapporto. Sono partito da qui, poi sono arrivati altri temi come il tempo e il senso di presagio, l’ambiente fisico, gli alberi, il vento, il cielo e questi elementi più visivi che sono diventati inebrianti per me, perché provengo dal mondo della pittura”.

Ronan Day-Lewis, infatti, è un artista, un pittore, cresciuto del resto in una famiglia di artisti. Suo nonno Cecil Day Lewis fu poeta laureato della Regina. La madre è Rebecca Miller, figlia di Arthur Miller. “I miei genitori sono stati sicuramente di grande ispirazione per me fin da piccolo, sono cresciuto circondato dai dipinti di mia madre, era una pittrice prima di diventare una regista, e vedere quei quadri nella casa dei miei nonni ha avuto una sorta di potere mistico per me, credo che mi abbiano trasmesso questa curiosità fin da piccolo per la creazione di immagini, quindi penso che sia stato davvero importante per me”.