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Il recente pronunciamento del Tar della Sardegna ha portato a una svolta significativa per Rwm Italia, una società attiva nella produzione di armi, con sede nel Sulcis Iglesiente. Il tribunale ha accolto il ricorso presentato dall’azienda contro la Regione Sardegna, colpevole di non aver rispettato i tempi previsti per la conclusione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) riguardante il progetto del “Nuovo Campo Prove R140 e dei nuovi Reparti R200 e R210”, situati nella località di San Marco, nel comune di Iglesias.
La sentenza, emessa il 17 ottobre, riconosce l’urgenza di stabilire la compatibilità ambientale delle opere già realizzate tra il 2019 e il 2021. Questo è emerso dopo che, nel 2021, il Consiglio di Stato aveva annullato una precedente decisione della Giunta regionale, che aveva escluso il progetto dalla necessità di una VIA.
I fatti
Nel corso del processo, Rwm Italia ha sollecitato la Regione a pronunciarsi sulla compatibilità ambientale dei lavori eseguiti. Nonostante la richiesta, la Regione ha tardato a dare una risposta. L’azienda ha presentato una nuova domanda nel 2022 e, successivamente, ha inviato ulteriori integrazioni nel 2025, a dimostrazione della sua volontà di procedere nel rispetto delle normative vigenti.
Il ruolo del Tar e la sentenza
Il Tar, esaminando il caso, ha rilevato che la Regione ha superato i termini fissati dalle proprie disposizioni per ultimare la VIA. Di fronte a questo silenzio amministrativo, il tribunale ha dichiarato illegittima l’inerzia dell’ente regionale, ordinando che venga adottata una decisione definitiva sulla VIA entro un termine di 60 giorni dalla comunicazione della sentenza.
Le dichiarazioni dell’amministratore delegato
Fabio Sgarzi, amministratore delegato di Rwm Italia, ha commentato la sentenza evidenziando come questa riconosca la mancanza di azione della Regione Autonoma della Sardegna, che ha procrastinato l’adozione del provvedimento di VIA postuma per i nuovi reparti completati nel 2021. Inoltre, Sgarzi ha sottolineato la scarsa trasparenza da parte della Regione, che ha negato l’accesso a documenti cruciali prodotti durante il processo istruttorio.
La sentenza del Tar non solo evidenzia il ritardo della Regione, ma stabilisce anche un chiaro obbligo di procedere con la valutazione ambientale, sottolineando l’importanza di rispettare i termini per garantire la legalità e la trasparenza nel processo decisionale.
Possibili conseguenze del mancato rispetto del termine
Se la Regione non dovesse rispettare il termine stabilito dal tribunale, il provvedimento finale sarà trasferito al Ministero dell’Ambiente, che avrà quindi il compito di decidere in merito. Questo scenario potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Rwm Italia, ma anche per la gestione delle politiche ambientali nella regione, mettendo in luce l’importanza di una governance efficace e responsabile.
La sentenza del Tar della Sardegna rappresenta un passo cruciale per Rwm Italia e per il futuro delle operazioni industriali nella regione. La tempistica e la trasparenza nella gestione delle pratiche ambientali sono elementi fondamentali per garantire lo sviluppo sostenibile e il rispetto delle normative. La vicenda sottolinea la necessità di un dialogo costruttivo tra le aziende e le autorità locali, affinché si possano evitare conflitti e ottimizzare i processi decisionali.