Ticket Restaurant: i locali convenzionati dove spenderli

I buoni pasto nascono nel 1954 nel Regno Unito come servizio sostitutivo della mensa. In Italia ci sono oltre 150.000 locali convenzionati.

Molti lavoratori sono in possesso di Ticket Restaurant convenzionati con molti locali.

Nati come servizio sostitutivo della mensa, i buoni pasto possono essere utilizzati anche per fare la spesa nei supermercati.

Ticket Restaurant: cosa sono

Il Ticket Restaurant è un titolo di pagamento dal valore predeterminato che viene consegnato dall’azienda al lavoratore dipendente del settore pubblico e privato come servizio sostitutivo della mensa. Con il buono è possibile acquistare un pasto o dei prodotti alimentari presso gli esercizi convenzionati. Il Ticket Restaurant è ritenuto un fringe benefit ed è un metodo comodo e conveniente per l’azienda, per il lavoratore e anche per chi è in possesso di partita Iva.

Dal 2019 sono in vigore i Ticket Restaurant elettronici, più pratici e semplici rispetto a quelli cartacei. Il lavoratore ha una tessera, con banda magnetica, simile a carta di credito o bancomat, sulla quale verrà accreditato il valore dei ticket spettanti. Si tratta di un cambio reso necessario per ridurre l’evasione fiscale legata ai ticket tradizionali cartacei, che – secondo gli esperti – potrebbero portare ad un’emersione di circa 24 milioni di euro in più per il gettito fiscale dello Stato.

Per quanto riguarda il loro utilizzo non è cambiato nulla rispetto al passato.

Ticket Restaurant: dove spenderli

Generalmente i Ticket Restaurant sono spendibili presso pizzerie, ristoranti, trattorie, take away, fast food, gastronomie, supermercati e ipermercati. In Italia ci sono oltre 150.000 locali convenzionati e tra i maggiori troviamo Coop, Carrefour, Conad, Il Gigante, Roadhouse, Burger King e Autogrill. I buoni pasto non servono solo per mangiare presso i locali, ma con essi è possibile fare la spesa.

Il Ticket Restaurant è personale e non cedibile, inoltre se ne possono utilizzare fino a 8 nello stesso momento. Il valore del buono è quello facciale; se il prezzo da pagare supera quello del ticket non si può ottenere il resto in contanti. È bene, perciò, accumulare ticket per la cifra inferiore a quella da pagare, raggiungendo il totale con la moneta. Una volta scaduti non possono essere convertiti in denaro contante. In base alla società a cui l’azienda si rivolge per ottenere i ticket, i locali convenzionati possono cambiare, ma a tutti i dipendenti viene sempre fornito un elenco di negozi, supermercati, bar o ristoranti a cui è possibile rivolgersi.

Quando sono nati?

I buoni pasto vengono utilizzati per la prima volta nel Regno Unito più di mezzo secolo fa, nel 1954. La storia narra che, proprio in quell’anno, John R. Hack, uomo d’affari inglese, si trovava in un ristorante con amici e rimase incuriosito da alcuni clienti che pagavano con pezzi di carta. L’anno dopo Hack fondò la “Luncheon Vouchers Ltd” che divenne dal 1999 Accor Services, presente anche in Italia dal 1976 con il marchio di Ticket Restaurant.

John Hack non solo seppe rivoluzionare le modalità di pagamento del pasto, ma anche le abitudini dei lavoratori del periodo post-bellico. Infatti, a seguito della seconda guerra mondiale, le aziende avevano difficoltà ad assumere e pagare il personale garantendo ai lavoratori un pasto al giorno. Con la società fondata da Hack, veniva emesso un buono pasto standard accettato da ristoranti del Regno Unito, i quali – a loro volta – lo restituivano alla Luncheon Vouchers Ltd ricevendo in cambio la somma di denaro pattuita.