Salva cagnolino dal sacchetto di plastica grazie a Facebook

Non riuscendo a liberare da sola questo cagnolino intrappolato in un sacchetto di plastica, ha chiesto aiuto su Facebook. E l'animale è stato salvato. Alcuni volontari brasiliani che si occupano di salvataggio di animali hanno fatto tutto il possibile per aiutare un cagnolino in evidente difficolt...

Non riuscendo a liberare da sola questo cagnolino intrappolato in un sacchetto di plastica, ha chiesto aiuto su Facebook. E l’animale è stato salvato.

Alcuni volontari brasiliani che si occupano di salvataggio di animali hanno fatto tutto il possibile per aiutare un cagnolino in evidente difficoltà. Ma è stata Marcia Lutz a notare la povera bestiolina per puro caso: “L’animale era stato gettato in un piccolo burrone ed era avvolto in un comune sacchetto di plastica – racconta la ragazza – Ma era molto difficile raggiungere il posto. Non potevo salvarlo da sola. Così, ho postato un messaggio su Facebook per chiedere aiuto!”.

Solo pochi minuti dopo, Marcia ha iniziato a ricevere risposte da parte di alcune persone interessate al problema. Persone che, inoltre, non hanno mancato di condannare apertamente il trattamento crudele e barbarico nei confronti di quell’essere vivente.

La più veloce è stata Claucia Jackline de Oliveira, che ha risposto immediatamente. Claucia, in quel momento, stava lavorando in ospedale, proprio nelle vicinanze del luogo in cui era intrappolato il cane. Facendosi accompagnare da un’altra infermiera, la signora è scesa nel burrone e ha salvato il povero cagnolino.

Erano esattamente le 11.48, ovvero meno di mezz’ora dopo che era stato pubblicato il post su Facebook. “Ragazze, grazie mille! Dio vi benedica!”, ha scritto sul social network Marcia Lutz.

Ma quali sono state le dinamiche che hanno portato quel cagnolino a finire là sotto? Come è stato scoperto poco dopo, l’animale era stato abbandonato già da un paio di giorni. Purtroppo non aveva avuto la possibilità di liberarsi dal sacchetto di plastica, per lui diventato una trappola.

Fortunatamente, nonostante tutte le difficoltà incontrate, il cane non si era ferito, nel capitolare in fondo alla scarpata. Ad oggi, è ospite presso la casa della stessa signora Oliveira. Lei, però, non può tenerlo e sta cercando una nuova famiglia che lo voglia adottare.

Il reato di abbandono di animali

L’abbandono di animali è un reato previsto dal codice penale del nostro ordinamento. La norma, in particolar modo, prevede testualmente che chiunque abbandoni animali domestici sia punito con l’arresto fino ad un anno o con un ammenda che va da 1.000 a 10.000 euro.

Alla stessa pena, inoltre, è sottoposto chiunque detenga animali in condizioni incompatibili con la loro natura e che siano causa di gravi sofferenze da parte loro.

Il periodo dell’anno in cui si registrano le punte massime di animali abbandonati è quello dell’estate. Una cifra che si aggira attorno al 25-30%. Il motivo? Perché la partenza per le vacanze crea il problema di dove lasciare l’animale o, eventualmente, l’incombenza di portarlo con sé.

Ma non sono solo i mesi centrali dell’anno gli unici a causare abbandono. Oltre il 30% dei quattro zampe, in particolare modo cani, infatti, viene disperso subito dopo l’apertura della stagione venatoria, proprio perché il cane non è bravo a cacciare. Si stima che, ogni anno, in Italia vengano abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani. E oltre l’80% di questi rischia di morire in incidenti, di stenti o essere vittima di maltrattamenti.

In caso si assista a casi di abbandono, è utile far sentire la propria voce, denunciando alle Forze dell’Ordine i colpevoli.