Salvatore Aranzulla si scaglia contro Deliveroo

La consegna sarebbe partita dal posto più lontano della città perciò Salvatore Aranzulla si scaglia contro Deliveroo

Lui è evidentemente furioso e Salvatore Aranzulla si scaglia contro Deliveroo: il 33enne famoso tech-blogger siciliano scrive un post al vetriolo contro il colosso del cibo a domicilio.

Teatro del suo narrato è Milano, dove l’esperto del tech che offre soluzioni smart a problemi informatici a ogni utente del web è incappato una una storia di lavoro ed a suo parere di sfruttamento.

Salvatore Aranzulla contro Deliveroo

Il dibattito sui social sulle condizioni di lavoro dei rider è vivissimo ed Aranzulla ha scritto: “Faccio un ordine su Deliveroo per ordinare una pizza da un ristorante vicinissimo a casa, ma l’app, per non so quale motivo, mi fa fare l’ordine da un punto vendita dalla parte opposta di Milano“.

Aranzulla prova a sanare l’errore: “Quando me ne accorgo, provo a sentire l’assistenza: sono disposto a pagare per l’ordine e la consegna, ma non a riceverlo perché non ha senso fare pedalare una persona dall’altra parte di Milano“.

L’errore e il diniego a risolverlo

Ma non c’è stato nulla da fare: “Risposta: non è possibile, e ti chiudono la chat. Insomma, hanno fatto pedalare per mezza Milano una persona per consegnare una pizza che è immangiabile“.

Il post del blogger ha scatenato una ridda di commenti: “Apprezzo la tua sensibilità, io non ho mai usato questi servizi perché li trovo indegni di una società civile. Quando il personale di consegna sarà assunto, attrezzato e pagato adeguatamente, allora potrò pensarci”. E in chiosa: “Giusto denunciare, sono gli schiavi moderni“.