Milano, 6 mar. (Adnkronos Salute) – Uno psicologo di base, gratuito, a disposizione dei cittadini nelle Case di comunità. Per finanziare il disegno di legge che lo prevede – estendendo a tutta Italia un servizio già offerto da alcune Regioni – potrebbero arrivare 25-30 milioni di euro. Ma agli psicologi l'idea piace? "Sì – risponde David Lazzari, presidente Cnop (Consiglio nazionale Ordine psicologi), in un'intervista a 'La Stampa' – perché i bisogni psicologici devono ricevere dallo Stato la stessa attenzione che è riservata alla salute del corpo. Secondo una nostra indagine, 5 milioni di italiani rinunciano allo psicologo perché non possono pagarselo di tasca propria. C'è un grosso bisogno insoddisfatto, soprattutto tra i giovani: occorrono finanziamenti significativi".
Quelli ai quali sta lavorando il ministero della Salute basteranno? "Forse saranno sufficienti per una fase transitoria – osserva Lazzari – Poi serviranno investimenti più importanti che porteranno dei benefici, perché ogni euro speso in prevenzione del disagio psichico ne fa risparmiare 3 per ridotto assenteismo e ricadute sulla salute. Anche se credo che parte delle risorse arriveranno dalle Regioni, che già hanno previsto stanziamenti per questo tipo di servizio. Di certo non si potranno utilizzare gli psicologi dipendenti di Asl e ospedali, che sono già sovraccarichi di lavoro".
Ma quindi il bonus psicologico non servirà più? "Non è così – precisa Lazzari – perché lo psicologo di base garantisce un primo livello di cura. Il bonus è invece uno step iniziale per un secondo livello di psicoterapia, magari convenzionata per consentire l'accesso dei meno abbienti al trattamento".