Roma, 1 dic. (askanews) – In uno scenario internazionale caratterizzato da instabilità geopolitica, pressioni macroeconomiche, crescente domanda e difficoltà di accesso alla salute, l’Italia è chiamata a definire una politica industriale e scientifica capace di rafforzare la propria competitività nelle Scienze della Vita. Con questo obiettivo si è svolto a Roma l’evento “Guidare l’Innovazione verso una Strategia italiana delle Scienze della Vita” promosso da Sanofi.
Base concreta del dibattito, i dati del Report d’Impatto 2024 di Sanofi, che offrono una fotografia del valore che l’Innovazione può generare per l’Italia. In particolare, con 70 milioni di euro investiti in Italia in ricerca e sviluppo, trasformazione tecnologica industriale, competenze e formazione, 108 studi clinici, una rete di 563 centri e 133 milioni di beneficio complessivo generato sul SSN e sulla nazione, Sanofi ha presentato il proprio contributo alla crescita scientifica e all’accesso a terapie trasformative per tutti i cittadini. Abbiamo parlato con Marcello Cattani, Presidente e Amministratore Delegato, Sanofi Italia e Malta:
“È un investimento che va oltre la clinica, è scienza, è tecnologia, è dati, intelligenza artificiale, produzione industriale, per dare un valore aggiunto che è fondamentale insieme al modello di competenze che contraddistingue i nostri collaboratori e quindi Sanofi è una delle prime realtà farmaceutiche che fa ricerche e produzione industriale in Italia e quindi è importante per l’Italia e l’Italia è importante per Sanofi. Questo è il nostro impegno che naturalmente si rafforzerà e proseguirà nel corso degli anni”.
Per l’Italia – nazione leader europea nell’export farmaceutico e hub d’eccellenza per la ricerca clinica – le trasformazioni rappresentano un’opportunità strategica da cogliere attraverso una visione integrata e di lungo periodo. È poi intervenuto Giovanni Tria, Presidente della Fondazione ENEA Tech e Biomedical:
“Quello che bisogna cercare di migliorare è il sistema di regolamentazione, la rapidità con cui la ricerca può arrivare a un farmaco e soprattutto la rapidità con cui un farmaco possa arrivare sul mercato e poi c’è un problema di regolamentazione e di azione amministrativa per far sì che le risorse pubbliche esistenti anche destinate alla ricerca e al passaggio dalla ricerca all’industria possano arrivarci in modo rapido”.
L’evento di Roma ha confermato un messaggio chiaro: l’Italia può assumere un ruolo di leadership nelle Scienze della Vita, ma questo richiede una visione nazionale condivisa, un ecosistema che preveda una governance che integri ricerca pubblica e privata e investimenti capaci di tradursi in soluzioni concrete per le persone.