Roma, 22 giu. (askanews) – Sarah Michelle Gellar è stata una delle ospiti più applaudite in questa ottava edizione del Filming Italy Sardegna Festival. Al Forte Village le è stato consegnato il premio “Icon Award”. E Gellar è proprio un’icona, visto che per tanti anni è stata la protagonista di “Buffy l’ammazzavampiri”, la serie che ha avuto un successo incredibile tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila.
E “Buffy” sta per tornare, con lei sempre protagonista, affiancata dalla giovane collega Ryan Armstrong, in un progetto rinnovato e condiviso con la regista Chloe Zaho che dovrebbe partire fra poco, come ha spiegato l’attrice: “I ragazzi di oggi sono molto isolati, trascorrono le loro giornate attaccati ai loro device, fuori dal mondo, guardano queste immagini ritoccate. Tutto questo causa sempre più isolamento, in un mondo in cui siamo sempre più connessi dalla tecnologia e sempre più disconnessi come esseri umani. E questo è ciò che The Scooby Gang in Buffy rappresentava: giovani che si sentono isolati, che non capiscono di avere una grande forza in realtà, che possono scegliere una famiglia che li fa sentire bene. Penso che i ragazzi abbiano bisogno più che mai di questo”.
La serie originale “Buffy” è stata rivoluzionaria anche in termini di figure femminili protagoniste e oggi Geller dice: “Prima di Buffy l’unica supereroina in tv era stata Wonderwoman ma era sicuramente difficile identificarsi con una donna superdonna che veniva dall’Amazzonia, invece i teenagers, in qualsiasi tipo di ambiente normale, potevano facilmente entrare in relazione con il mio personaggio. Era qualcuno da cui potevano imparare qualcosa, molto più che da una supereroina naturalmente”.