L’accademia reale svedese delle scienze ha assegnato il Premio Nobel per la Fisica 2020 a Roger Penrose, Reinhard Genzel e Andrea Ghez, scienziati che hanno redatto studi sui buchi neri e sulle loro implicazioni nella comprensione dei meccanismi dell’universo.
Premio Nobel per la Fisica 2020
Nella motivazione si spiega che Penrose (1932) ha ricevuto il premio per i suoi ingegnosi metodi matematici che hanno esplorato la teoria della relatività generale di Albert Einstein e per aver dimostrato che essa conduce alla formazione dei buchi neri, “quei mostri nel tempo e nello spazio che catturano tutto ciò che vi entra“. Il fisico, laureato all’università di Cambridge e a lungo insegnante nell’ateneo di Oxford, è dunque riuscito a evidenziare come essi siano una conseguenza diretta della relatività.
Genzel e Ghez scoprirono invece l’esistenza di un oggetto a noi invisibile con una massa enorme che governa le orbite delle stelle e si situa al centro della nostra galassia. Si tratta della Via Lattea, per la quale l’unica spiegazione attualmente conosciuta è che si tratti di un buco nero supermassiccio. Il tedesco Reinhard Genzel (1952) si è laureato a Bonn e ha diretto l’Istituto Max Planck per la Fisica Extraterrestre.
Si è poi trasferito in America per insegnare nell’Università della California a Berkeley.
Andrea Ghez (1965), astronoma statunitense e docente presso l’Università della California a Los Angeles, è la quarta donna a ricevere il Nobel per la Fisica, che in passato fu assegnato a Marie Curie (1903), Maria Goeppert Mayer (1963) e Donna Strickland (2018).