Scoppia il caso sulla gara di ciclismo in Veneto con premi sessisti

Scoppia il caso sulla gara di ciclismo in Veneto con premi sessisti: dal "mocio" all'asse da stiro, mentre per il maschi copertoni e magnum di birra

In Veneto scoppia il caso sulla gara di ciclismo con premi sessisti, premi diligentemente elencati in alcune pubblicazioni a corredo della gara regionale di ciclismo Acsi 2021 prevista per oggi, domenica 4 luglio, a Sant’Eufemia di Borgoricco, in provincia di Padova.

Ed è una gara sul cui montepremi e sulle cui modalità di selezione dei “cadeau” per chi vi primeggiasse fra le donne si sono addensati i nuvoloni dei cacciatori di contesti sessisti, cacciatori che a dire il vero nella circostanza hanno ragioni da vendere. Senza buttarla troppo sul sottile: l’elenco dei premi è differenziato per sessi

Premi sessisti alla gara di ciclismo: il campionario dei luoghi comuni

Basta vedere il florilegio del montepremi messo in palio per le vincitrici: si va dallo spazzolone per lavare i pavimenti, l’intramontabile “Mocio”, ad un altro evergreen della mistica domestica femminile: l’asse da stiro.

Il tutto fino a prevedere anche massaggi decontratturanti a fine gara, ovviamente a richiesta, come a sottintendere che con delle donne in gara l’acido l’attico e i crampi si sprecheranno. Insomma, come lo hanno definito i media che si stanno occupando della faccenda, quello messo in palio per la gara ciclistica patavina è un “montepremi sessista”, montepremi interamente e un po’ preconcettualmente tarato sull’immaginario femminile sbagliato di decenni fa, immaginario che si credeva superato e che invece ricompare sempre, perfino nei questionari covid di poco tempo fa.

Premi sessisti alla gara di ciclismo a Padova: cosa non è piaciuto

Attenzione, il senso della condanna espressa in queste ore non sta tanto nella volontarietà di indicare premi sessisti, quanto piuttosto nella naturalezza con cui ancora oggi si associa solo e soltanto la donna all’immaginario collettivo dei teatri operativi di economia domestica. A raccontare per primi la vicenda i giornalisti di Repubblica, che hanno spiegato come gli organizzatori dell’evento si siano trovati con una bella gatta da pelare nell’ambito di una manifestazione aperta “a tutti gli atleti ed enti convenzionati”. 

Premi sessisti alla gara di ciclismo: due liste per due sessi

La vincitrice avrà dunque in premio ruote da bici da corsa in alluminio, un elettrodomestico per montare il latte, un bouquet di fiori e per l’appunto il Mocio. Ecco cosa toccherà alla seconda: un cesto alimentare, uno zaino e ovviamente il Mocio. Alla decima toccherà invece solo uno stendino. Per i ciclisti la storia cambia: macchina da caffè e accessori per la bicicletta, come una sella o delle calzature, poi copertoni e maglie.

E al vincitore una magnum di birra, che invece non è prevista per chi dovesse avere alloro e sesso femminile.