Bolzano, 3 ago. (askanews) – Gisèle Vienne è una coreografa rilevante sulla scena internazionale e a Bolzano Danza ha portato il suo celebre spettacolo “Crowd”, performance collettiva incentrata sul tema delle feste e dei rave party. Ma il festival altoatesino è stata anche l’occasione per presentare il libro fotografico di Estelle Hanania “This Causes Consciousness to Fracture”, dedicato al suo lavoro e alle sue opere.
“La fotografia – ha spiegato Gisèle Vienne ad askanews – è anche documentazione, ma non è mai una documentazione neutrale. Si tratta di qualcuno che guarda qualcosa in modo particolare. E stelle Hanania ha uno sguardo forte e interessante sul mio lavoro, che è un insieme di segni che lei osserva in modo molto accurato. Per questo vedo le sue immagini sul mio lavoro come una collaborazione. Il modo in cui guarda a ciò che facciamo è un modo adeguato, lei ha uno sguardo adeguato in sé”.
Le immagini sono intense, trasmettono una sensazione di presenza che a volte sa essere anche urgenza.E ovviamente rappresentano un approccio artistico a un altro oggetto d’arte, il che crea interessanti momenti di dialogo e, perché no, anche dei cortocircuiti. “Non so se il suo sguardo migliori il lavoro, è un altro sguardo, così come lo è quello del pubblico. Io penso che ogni sguardo, da ogni persona, abbia una sua forza in quanto è un modo particolare di guardare a ciò che facciamo. Non esiste un solo punto di vista e quello che è bellissimo è cercare di capire tutti questi sguardi diversi su un unico soggetto”.
In fondo il tema è proprio quello, la relazione di specchio che si crea tra il palco e il pubblico, tra la performance e lo spettatore. Uno specchio strano, che restituisce proiezioni più che immagini, ma, se siamo fortunati, queste proiezioni dicono molto di noi, oltre che dell’opera d’arte.