Quando si viaggia, spesso ci si sente accolti come ospiti… ma a volte il conto finale racconta un’altra storia. Jimmy Ghione, inviato storico di Striscia la Notizia, ha deciso di indagare su una pratica poco conosciuta ma diffusa: i rincari applicati ai turisti nei ristoranti, bar e negozi. Con occhi attenti e microfono alla mano, Ghione ha scoperto come chi non è del posto finisca spesso per pagare molto di più rispetto ai residenti, smascherando trucchi, listini nascosti e prezzi “taroccati”.
Una vera e propria inchiesta che mette in luce quanto la vacanza possa diventare… più cara del previsto.
Prezzi differenziati per turisti: una pratica sempre più diffusa
Negli ultimi anni sta emergendo con crescente evidenza una pratica poco trasparente da parte di alcuni ristoratori ed esercenti: l’applicazione di listini diversi a seconda della provenienza del cliente. Chi arriva da fuori città o dall’estero si trova spesso a pagare cifre superiori rispetto ai residenti. Questo fenomeno, che interessa in particolare le città d’arte, le grandi metropoli italiane ed europee e le località più frequentate dal turismo di massa, dimostra come il turismo possa diventare più costoso del previsto a causa di pratiche scorrette.
Se sei un turista paghi di più: la scoperta di Jimmy Ghione
Lo scorso luglio, sulle pagine de Le Parisien, il giornalista Hennequin, insieme a un blogger specializzato nel segnalare truffe ai viaggiatori, ha condotto un’inchiesta sperimentale nei pressi del Campo di Marte. Fingendosi un turista americano, ha ordinato cibi e bevande ricevendo scontrini maggiorati fino al 50%, mentre il collega, presentatosi come francese, ha sperimentato tariffe più basse.
Situazioni analoghe sono state documentate in Italia: a maggio 2025, Jimmy Ghione ha portato l’attenzione su Roma, dove, in alcuni ristoranti della città affollata da visitatori attratti anche dal Conclave e dal Giubileo, sembra che i clienti stranieri vengano talvolta sottoposti a conti più elevati rispetto a quelli degli italiani, confermando una prassi diffusa di differenziazione dei prezzi.
L’inviato di Striscia la Notizia ha documentato tre episodi, confrontando i conti di un cliente italiano e di uno straniero che ordinavano gli stessi piatti. Nel primo caso, un tramezzino e una spremuta d’arancia sono costati 8 euro al cliente italiano e 12 euro al turista. In un secondo caso, la differenza si è fatta ancora più evidente: lo straniero ha pagato 7,50 euro in più rispetto al suo collega italiano per lo stesso ordine. Nel terzo caso, in un ristorante, al cliente straniero sono stati addebitati il costo del pane e una maggiorazione del 15% per il servizio, voci che invece non sono state applicate al cliente italiano.
L’inchiesta invita i viaggiatori a prestare attenzione ai prezzi e a informarsi prima di ordinare, sottolineando l’importanza di trasparenza e correttezza nei locali frequentati dai turisti. Un richiamo a non dare mai nulla per scontato e a conoscere i propri diritti, anche a tavola.