Milano, 13 nov. (askanews) – In Italia 1 adulto su 4 soffre di disturbi del sonno e il 10-15% di insonnia cronica, ma il problema resta spesso sottovalutato. Se ne è parlato a Milano a “Ipnosis – Accendere una luce sulla notte” l’evento, promosso da Neopharmed Gentili, che ha proposto un percorso tra 15 opere d’arte dedicate al tema dell’insonnia per fare chiarezza sull’argomento.
“L’insonnia è una riduzione della durata o della qualità del riposo notturno. Il primo sintomo che deve allertare è il risvegliarsi al mattino, comunque alzarsi al mattino, avendo la sensazione di non aver dormito abbastanza, quindi avendo difficoltà poi nell’affrontare le nostre attività nell’arco della giornata”. Ha detto Carolina Lombardi Direttore del Centro di Medicina del Sonno, Istituto Auxologico Italiano IRCCS di Milano.
La privazione del sonno può generare numerose patologie e innescare una serie di problemi fisici e psichici. “I rischi a livello psicologico dell’insonnia sono quelli di stimolare la comparsa in primo luogo di disturbi d’ansia. Secondariamente di disturbi depressivi, pensiamo che l’insonnia sia fondamentalmente un fattore predittivo di comparsa di disturbi che riguardano la salute mentale, ma anche la salute fisica, quella cardiologica, metabolica e di altre patologie” ha aggiunto Claudio Mencacci psichiatra e co-presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia.
Un problema reale che ha anche radici culturali lontane, non semplici da scardinare. “Pensare che il dormire sia una perdita di tempo è una concezione malsana che si è imposta. Questa fase fondamentale per la nostra vita, il sonno, è il più grande protettore del nostro cervello ma dovremmo dire anche del nostro corpo” ha proseguito Mencacci.
L’insonnia può avere momenti acuti ma può spesso cronicizzare, di fronte a disturbi del sonno è necessario rivolgersi in prima battuta al proprio medico di medicina generale. “Questo non vuol dire che necessariamente dobbiamo cosmetizzare la durata del sono, vuol dire che dobbiamo pretendere di svegliarci riposati e quindi di essere poi soddisfatti nell’arco della giornata. Le soluzioni possono essere diverse. A seconda del contesto clinico a cui ci troviamo di fronte. Non dobbiamo mai aspettarci delle soluzioni troppo facili, quindi spesso è un percorso, ma vale sempre la pena di iniziare a intraprenderlo” ha concluso Lombardi.
La scienza conferma che il buon sonno è un alleato di salute, prevenzione e coesione sociale, e invita a riconoscere e affrontare l’insonnia, senza banalizzarla. Per questo è online la campagna di sensibilizzazione “Se vuoi essere sveglio, dormi”.