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"Siamo stanchi e affamati": la testimonianza dei reporter da Gaza

Milano, 23 lug. (askanews) – “Ciao. Sono Ramzi Dohan, cameraman freelance. Lavoro con l’agenzia France-Presse dall’inizio della guerra. La situazione è molto pericolosa. Ci sono bombe ovunque. Obiettivi ovunque. Morte e distruzione. Interi quartieri rasi al suolo. Persone cancellate dall’anagrafe”. Inizia così la testimonianza di un cameraman palestinese in servizio per conto dell’agenzia di stampa francese a Gaza.

Una testimonianza drammatica, come quella di Salma Al-Qaddoumi, sua collega residente a Gaza. Entrambi divisi fra il lavoro, la stanchezza, la fame e l’istinto di protezione per le loro famiglie.

“Non posso procurare pane o farina per fare il pane ai miei figli. È troppo costoso. Il più delle volte sono malati e stanchi. Spesso lascio il lavoro perché devo prendermi cura di loro. Li sposto da un posto all’altro perché è pericoloso. Una volta a Khan Younis. Un’altra volta a Gaza. A volte qui. Appena trovo un posto sicuro, ci porto i miei figli”.

“Ma mi occupo degli eventi a Khan Younis per la maggior parte del tempo. E sono lontano da loro per la maggior parte del tempo. Sono molto preoccupato per loro. Sono stanco e lo sono anche loro”, ha aggiunto il reporter palestinese.” L’esercito israeliano continua ad avvicinarsi. Per favore, aiutateci. Mio figlio ha iniziato a balbettare.”

Abbiamo perso la nostra casa il 7 ottobre – racconta la videoreporter Salma Al-Qaddoumi – anche mio fratello ha perso la sua, quindi siamo stati costretti a cercare rifugio negli ospedali come rifugio sicuro. Ma purtroppo, ovunque andassimo, iniziava un’operazione di terra, costringendoci a ricominciare la nostra vita. Questo periodo è molto difficile per noi”.

“A terra, a volte perdo l’equilibrio perché non ho niente da mangiare – ha aggiunto Salma – Mio padre, anziano, ha perso 30 chili. I bambini cadono mentre camminano a causa della mancanza di cibo. Anche se avessimo soldi, non troveremmo nulla da comprare al mercato”.

L’Associazione dei giornalisti dell’Agenzia France Presse (Afp) ha affermato in una nota che i suoi colleghi che lavorano nella Striscia di Gaza sono a serio rischio di fame e che “senza un intervento, gli ultimi giornalisti a Gaza moriranno”.