La Slovenia ha annunciato una decisione destinata a scuotere i rapporti diplomatici con Israele: il governo di Lubiana ha dichiarato il primo ministro israeliano Netanyahu persona non grata. La mossa segnala un irrigidimento delle posizioni e potrebbe avere conseguenze significative nei rapporti bilaterali e sul piano internazionale.
Il sostegno della Slovenia alla Palestina
Lubiana ha annunciato un contributo di 1,2 milioni di euro a favore dell’Autorità nazionale palestinese (ANP), nell’ambito di un’iniziativa promossa da Francia, Spagna, Norvegia e Arabia Saudita per garantirne la sostenibilità finanziaria.
Il governo sloveno ha precisato che la decisione non è rivolta al popolo israeliano, ma rappresenta un sostegno politico e diplomatico alla soluzione dei due Stati.
La segretaria di Stato del Ministero degli Esteri ha ricordato e sottolineato che organismi internazionali, tra cui la Corte internazionale di giustizia e una commissione d’inchiesta dell’ONU, hanno giudicato alcune azioni di Israele a Gaza in violazione del diritto internazionale, con accuse che arrivano fino alla qualificazione di genocidio.
Slovenia, decisione dura in arrivo: “Netanyahu persona non grata”
Il governo sloveno, guidato dal primo ministro Robert Golob, ha approvato una risoluzione che vieta l’ingresso nel Paese al premier israeliano Benjamin Netanyahu, dichiarandolo persona non grata. La misura segue provvedimenti simili già adottati a luglio nei confronti dei ministri israeliani Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, ritenuti responsabili di comportamenti estremisti.
Secondo quanto riferito dalla segretaria di Stato agli Esteri Neva Grašič, l’iniziativa intende trasmettere un segnale chiaro al governo israeliano, sottolineando l’importanza del rispetto delle decisioni delle Corti Internazionali e delle norme del diritto umanitario internazionale.