Spari contro centro per migranti, infranta una finestra

Colpi di arma da fuoco sparati su un centro per migranti a Pietraperzia. Nessun ferito, solo una finestra rotta e tanta preoccupazione.

Nella notte tra il 14 e il 15 febbraio, dei colpi di arma da fuoco sono stati sparati su un centro per migranti.

Il centro gestito dall’associazione “Don Bosco 2000” ha sede nella casa canonica di via San Giuseppe a Pietraperzia, Enna. Fortunatamente, gli spari non hanno causato alcun ferito. L’unico danno riportato è quello di una finestra rotta ma la paura, nella notte, è stata tanta.

Le parole del presidente dell’associazione

Agostino Sella, presidente dell’associazione “Don Bosco 2000”, ha raccontato al Giornale di Sicilia l’accaduto addolorandosi per la paura provata dai ragazzi presenti nel centro per migranti e dicendosi stupito dell’estremismo dell’atto.

I ragazzi, ha specificato, provengono tutti dal Bangladesh, hanno poco più di diciotto anni e sono stati accolti positivamente dal paese. Delle “frange di dissenso”, ha tenuto a sottolineare, si erano effettivamente palesate, ma nessuno avrebbe mai potuto prevdere un gesto del genere.

I retroscena sul centro per migranti

Ulteriori retroscena emergono dalle parole di Sella a MeridioNews. A quanto pare, l’apertura della struttura d’accoglienza aveva effettivamente causato un certo scontento tra la popolazione, soprattutto quella più povera.

Alcuni politici, inoltre, avrebbero ulteriormente fomentato il malcontento insistendo sulla possibilità che gli immigrati potessero rubare il lavoro ai cittadini italiani. In realtà, ha specificato Sella, i migranti ospitati dalla struttura sono soltanto 21, a fronte di una cittadina che ospita ben seimila abitanti.

L’amarezza di Sella, a fronte soprattutto di quest’ultima premessa, è tanta: del resto, riflette il presidente, è triste pensare come buona parte di questi ragazzi scappino da situazioni di guerra e difficoltà, solo per ritrovarsi accolti con colpi di pistola.

La condanna della Cgil

Alla condanna dell’atto si sono aggiunti, di nuovo ai microfoni del Giornale di Sicilia, il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, e la segretaria della Cgil di Enna, Rita Magnano. “Bisogna bloccare chi semina odio”, hanno dichiarato, specificando come lo sparo contro il centro per migranti sia stato un’azione deprecabile. Intervenire attivamente contro la cattiva propaganda e rendere le popolazioni locali consapevoli della necessità di un clima sereno, sostengono, è quanto meno fondamentale.

Simili manifestazioni di intolleranza, aggiungono, non sono in alcun modo giustificabili da nessun tipo di malgestione dei percorsi di accoglienza.

I segretari della Cgil hanno dunque concluso i loro comunicati con un appello alla comunità di Pietraperzia e alla politica tutta: un appello a riflettere, un appello alla coscienza, un appello a rassenerare un clima fin troppo teso e fin troppo strumentalizzato dalle campagne elettorali.