Washington, 27 nov. (askanews) – Due militari della Guardia Nazionale dispiegati a Washington DC sono rimasti feriti in modo grave da colpi d’arma da fuoco esplosi a pochi passi dalla Casa Bianca. Le autorità americane hanno arrestato un sospetto, rimasto a sua volta ferito, un cittadino afgano. La tragedia è avvenuta nel centro della capitale americana, occupata da agosto da centinaia di militari su richiesta di Donald Trump e contro il parere delle autorità locali democratiche.
“L’animale che ha sparato pagherà molto caro” per il suo gesto, ha commentato subito il presidente Donald Trump attraverso il suo social Truth, seguendo la situazione dalla sua residenza di Mar-a-Lago in Florida, dove è volato per il Thanksgiving e parlando di “un atto di terrore”. E ha accusato il suo predecessore Joe Biden di aver fatto entrare negli Usa l’uomo fermato.
“Sulla base delle migliori informazioni disponibili, il Dipartimento per la Sicurezza Interna è convinto che il sospettato in custodia sia uno straniero entrato nel nostro Paese dall’Afghanistan, un inferno sulla Terra – ha affermato Trump – è stato fatto arrivare qui dall’amministrazione Biden nel settembre 2021 su quei famigerati voli di cui tutti hanno parlato”. Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha annunciato poco dopo la notizia della sparatoria che Trump ha richiesto il dispiegamento di altri 500 membri della Guardia Nazionale a Washington. “Renderemo l’America di nuovo totalmente sicura e consegneremo l’autore di questo barbaro attacco a una giustizia rapida e certa, se i proiettili che vanno nella direzione opposta non l’hanno già fatto”, ha aggiunto Trump.
Intanto, l’esame da parte degli Stati Uniti di tutte le richieste di immigrazione da parte di cittadini afghani è stata “sospesa a tempo indeterminato in attesa di un’ulteriore revisione dei protocolli di sicurezza e di controllo”. Lo ha annunciato l’US Citizenship and Immigration Services in un post su X.