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Sport: Asi, una rivoluzione culturale per mettere sport al centro della ripartenza del Paese (4)

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(Adnkronos) - Di futuro dello sport si è parlato anche in chiave istituzionale: “Il CONI ha svolto un ruolo di supplenza enorme ma andava riformato. Ci sono carenze a cui può metter mano solo lo Stato. Se lo Stato non torna a fare lo Stato non avremo mai possibilità di dir...

(Adnkronos) – Di futuro dello sport si è parlato anche in chiave istituzionale: “Il CONI ha svolto un ruolo di supplenza enorme ma andava riformato. Ci sono carenze a cui può metter mano solo lo Stato. Se lo Stato non torna a fare lo Stato non avremo mai possibilità di dire che in Italia esiste una vera cultura sportiva”. È quanto affermato da Claudio Barbaro, Presidente Asi, durante il suo intervento. “Possiamo tranquillamente affermare che alla sportività del Paese ricondotta alle medaglie conquistate non corrisponda una cultura sportiva a 360 gradi. Sono elementi su cui ragionare per la riforma ma anche nel modo di andare a perfezionarla. Ci sono aspetti che il Coni non potrà mai risolvere come il problema della scuola. La riforma ha sancito un aspetto importante introducendo ‘Sport e salute’, lo sport non è solo salute ma anche istruzione e cultura”, conclude Barbaro.

“Le crisi sono occasioni per il cambiamento e la rigenerazione. La pandemia ha amplificato problemi nuovi ma anche antichi: serve una capacità di visione d’insieme, e il problema è sempre più lo stesso: rimettere al centro le persone e la scuola, e far lavorare in sinergia scuole e associazioni sportive, con un approccio globale”. Lo dice l’ex campionessa di ciclismo e candidata alla presidenza del Coni Antonella Bellutti, intervenuta al webinar. “Alla scuola serve personale specializzato. Con 250 mln annui avremmo insegnanti di educazione fisica nella scuola primaria, questo è un primo passo importante”.